Lo Squero di San Trovaso

Se siete curiosi di capire come vengono costruite le gondole fate una visita allo Squero di San Trovaso.
Si trova nel sestriere di Dorsoduro (Fondamenta Bonlini, 1097), a pochi passi dalla Collezione Peggy Guggenheim, ed è uno dei pochi cantieri rimasti dove si costruiscono e si riparano le imbarcazioni tipiche della laguna di Venezia.
Oltre alle gondole, infatti, in questo posto, attivo dal 1600, prendono vita non solo gondole, ma anche pupparini, sandoli, sciopòni.
É ben visibile dalle Fondamenta Priuli, dall’altra parte del Rio Trovaso su cui si affaccia.

Il nome San Trovaso è una contrazione dialettale di due santi patroni, san Gervasio e san Protasio.

Il termine squero invece deriva dalla parola squara, che in dialetto veneziano indica la squadra di persone (i maestri d’ascia, o anche squerarioli) che collaborano alla realizzazione delle imbarcazioni.
Un’altra ipotesi collega la parola squero al greco eschárion ovvero cantiere.

Ma come è fatto lo Squero di San Trovaso?

Visitare Venezia - Lo Squero di San Trovaso
Lo Squero di San Trovaso. Foto di Matthia Suessen – Wikipedia

L’edificio che lo ospita non ha nulla a che fare con l’architettura tipica veneziana. Come gli altri squeri ha la forma caratteristica delle case di montagna, cosa eccezionale per la città lagunare. Come mai?
La risposta è da ricercare nella provenienza dei maestri artigiani .
Arrivavano infatti dalle zone del Cadore, a nord del Veneto, da cui giungeva il legname per la costruzione delle imbarcazioni.
Caratteristiche di queste costruzioni erano il piazzale inclinato verso il canale per l’accesso delle imbarcazioni e una tettoia di legno, chiamata tesa, usata per lavorare al riparo dalla pioggia e come deposito degli strumenti di lavoro.
Nello Squero di San Trovaso le gondole vengono lavorate interamente a mano, con le tecniche di una volta.
Anche la loro movimentazione viene fatta esclusivamente grazie alla forza delle braccia.
Per la sua posizione è molto facile fotografarlo. Non mancate di fare qualche scatto!

Come raggiungerlo

A piedi: seguite le indicazioni che dalla Stazione di Santa Lucia portano a Piazza San Marco attraverso il Ponte dell’Accademia

In vaporetto: dalla stazione ferroviaria Venezia Santa Lucia prendete la linea 2 e scendete alla fermata Zattere. Da qui arriverete con una passeggiata di soli 3 minuti.

Come visitarlo

Lo squero organizza visite guidate che durano circa mezz’ora che permettono di capire le caratteristiche delle gondole e le tecniche di lavorazione. Per tutto il percorso verrete accompagnati da un maestro d’ascia.

Essendo un luogo di lavoro, per accedere alle visite dovrete accordarvi via mail: info@squerosantrovaso.com.
Per info visitate il sito web ufficiale dello squero.

Come si costruisce una gondola

Ancora al giorno d’oggi queste particolari imbarcazioni sono completamente realizzate da artigiani ancora in attività. Per costruirla possono volerci fino a tre mesi.
Il cosiddetto squerarolo lavora a mano, senza l’aiuto di un progetto scritto e soprattutto personalizzando l’imbarcazioni in base alle richieste dell’acquirente.
La gondola è il vero gioiello dell’arte nautica veneziana. Nel corso del tempo ha subito modifiche e miglioramenti.
É realizzata con ben 8 diversi tipi di legno, con proprietà diverse, che vengono essiccati in modo naturale (1 o 2 anni) Consta di 280 pezzi, è lunga di 11 metri, ed il suo peso varia tra i 350 e i 400 chili.
Ha una forma asimmetrica, con il lato sinistro più largo del destro. É caratterizzata da un lungo remo, manovrato appoggiandolo ad una sorta di scalmo libero chiamato fórcola. Questo si inserisce nel suo apposito alloggiamento e viene sfilato dopo l’uso.

La gondola ha bisogno di una costante manutenzione, perciò viene ridipinta ogni due anni.
Il colore della gondola è nero. Inizialmente era dovuto al colore della pece, usata per impermeabilizzare lo scafo. Poi venne esteso a tutta la barca a seguito dei decreti del Senato veneziano e dei Provveditori alle Pompe (dal 1609) finalizzati a limitare l’eccessivo sfarzo nella decorazione delle imbarcazioni, anticamente coperte di stoffe preziose e dorature.

Per costruire le gondole vengono usati legni di larice e abete per le parti che andranno in acqua, ciliegio, rovere, mogano, tiglio, olmo e noce invece per le parti portanti.

La costruzione della gondola passa per diverse fasi:

  1. COSTOLATURA: viene realizzato lo scheletro dell’imbarcazione usando costole maestre, disposte su un apposito letto di legno
  2. FISSATURA DELLE FIANCATE DI LEGNO: prima queste vengono preparate per renderle più malleabili bagnandone una parte e scaldandone l’altra utilizzando canne di palude. Dopo di ciò ogni pezzo viene fissato
  3. CAPOVOLGIMENTO DELLA GONDOLA: in questa fase viene accentuata la su forma a mezzaluna. Ogni gondola deve essere realizzata a seconda del peso del suo gondoliere, ovvero la persona che la ha commissionata.
  4. REALIZZARIONE DEL FONDO PIATTO: viene costruito il fondo piatto in abete e si realizza il ferro di prua. una volta quest’ultimo serviva ad appesantire la gondola e facilitare così la navigazione. Oggi ci sono altri accorgimenti e il ferro di prua, che rimane come simbolo di Venezia, è fatto di alluminio.

Una curiosità: dal momento che è storta verso destra, come mai la gondola non si rovescia?
Perché il gondoliere, rimanendo in piedi fa si che si raddrizzi. In pratica la stabilizza.

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