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Il ponte dei sospiri

Non si può visitare Venezia senza ammirare e immortalare una delle sue attrazioni più famose: il Ponte dei Sospiri. Si trova nel Sestiere di San Marco, in piazza San Marco, perciò nel pieno centro della città.

 

Nonostante il nome romantico, veniva utilizzato per trasferire in massima sicurezza i detenuti dalle prigioni agli uffici del Tribunale. La storia del ponte comincia con il progetto di Antonio Contin,  nipote di Antonio da Ponte, che aveva ideato il Ponte di Rialto.
Il Contin portò a termine la costruzione del ponte nel 1614 per volere del doge Marino Grimani.
Lo scopo era quello di collegare le sale della magistratura, interne a Palazzo Ducale alle Prigioni Nuove,  per potervi trasferire i colpevoli subito dopo che sentenza era stata emessa.
Le Prigioni Nuove erano state volute a causa dell'aumento del numero dei detenuti, che erano rinchiusi nei sotterranei del palazzo.

Come é fatto

In stile barocco è edificato in pietra d'Istria.
Presenta diverse decorazioni tra cui

  • In alto: la Giustizia affiancata da due leoni
  • Nella parte centrale: lo stemma del doge Grimani in mezzo alle due finestre traforate

È composto da due stretti corridoi, separati da una parete. Un era destinato a chi entrava, l'altro a chi usciva dalle carceri.
Tutte e due i corridoi sono collegati alla scala di servizio che dai Pozzi sale fino ai Piombi. Quest'ultimo era il nome con cui venivano chiamate le vecchie prigioni.
Si chiamavano così perché erano costruite proprio a diretto contatto con il tetto, che era in piombo.
Ciò rendeva gli ambienti caldissimi d'estate e freddissimi nella stagione invernale.
Il fatto che i corridoi fossero stretti era dovuto all'esigenza di non fare fuggire i prigionieri. Questo non fermò però Giacomo Casanova, l'unico ad essere riuscito, il 31 ottobre 1756, a scappare dalle prigioni.
Era infatti stato rinchiuso nel luglio 1755, con diverse accuse, tra cui quella di libertinaggio e disprezzo della religione.
Casanova raccontò poi la sua impresa nel libro "Storia della mia fuga dai Piombi".

Visitare Venezia: il ponte dei sospiri
La vista del Ponte dei sospiri da Palazzo Ducale

Attrazioni nelle vicinanze: Basilica di San Marco, Palazzo Ducale, Campanile di San Marco, Torre dell'Orologio.

Il nome

Il suo nome deriva dalla tradizione romantica, che voleva che i condannati sospirassero nel passarvi sopra, guardando per l'ultima volta la città.
Perché, una volta attraversato il ponte, non l'avrebbero più rivista.
Si dice che a dargli questo nome sia stato Lord Byron, che aveva vissuto per un certo periodo a Venezia.
Byron ne parlò nel suo libro del 1812 "Il pellegrinaggio di Childe Harold".

Quest'attrazione é chiamata anche il Ponte degli innamorati o Ponte dell'amore, perché in tanti lo considerano uno dei luoghi più romantici di Venezia.
Sono moltissime infatti le coppie che lo scelgono come sfondo per le loro foto ricordo.
Un  consiglio: il momento migliore per fotografarlo è circa tra un'ora e mezz'ora prima del tramonto.

Le copie nel mondo

Sono diversi gli architetti che hanno tratto ispirazione il Ponte dei Sospiri di Venezia in più parti del mondo.
Non sono però delle vere copie, ma strutture architettoniche che lo ricordano molto da vicino.

  •  A New York: collega due edifici del Metropolitan Life Insurance Tower. Quest'ultimo è un grattacielo costruito ispirandosi al Campanile di San Marco. Il ponte ha le linee decisamente più moderne ma la citazione è chiarissima
  • A Oxford: si trova presso il College universitario St. John’s
  • A Cambridge: si rifà molto al Ponte di Rialto. Lo trovate presso l'Hertford College
  • A Lima: si chiama “Puente de Los Suspiros”. Si trova nel Barranco, in uno dei luoghi più romantici e suggestivi  della capitale.

Come raggiungere il ponte dei sospiri

A piedi dalla stazione di Santa Lucia: usciti dalla stazione dirigetevi verso il Canale della Giudecca. Proseguite poi ungo il canale mantenendovi sulla sinistra fino ad arrivare al ponte di Calatrava. Attraversatelo e proseguite dritto fino ad arrivare al ponte dei sospiri.
Il percorso è di circa 15-20 minuti e vi offrirà un'opportunità per ammirare alcune delle bellezze di Venezia lungo la strada.

Da piazzale Roma: prendete la linea 1 o 2 dell’ACTV.  I mezzi passano ogni 10 minuti.

Con il vaporetto: prendete la linea 1 o 2 e scendete alla fermata fino alla fermata San Zaccaria

Come visitarlo

Dall'esterno

Avete due punti di osservazione per ammirare questo bellissimo simbolo di Venezia:

  • dal Ponte della Paglia ( vicino a Palazzo Ducale, attraversa il Rio di Palazzo e mette in collegamento la Riva degli Schiavoni con la Piazzetta di San Marco). Questa è la vista più famosa e perciò la più affollata.
  • dal Ponte della Canonica (dietro la Piazzetta dei Leoncini). Da qui è sicuramente meno affollato. 

Un bel modo per visitare il Ponte dei Sospiri e  goderselo dall'esterno è passarci sotto durante un giro in gondola
Potrete approfittarne per fare le vostre foto e immortalarlo da diverse angolazioni.
Lo sapete che una tradizione vuole che se una coppia si bacia sotto il ponte durante un giro in gondola al tramonto, le sarà concesso amore eterno?

Dall'interno

Potete visitarlo solo acquistando il biglietto per la visita di Palazzo ducale. 
Il percorso della visita comprende anche il ponte e accederete dalla Sala del Magistrato alle Leggi.
Poi, attraverso una piccola scala in discesa, entrerete in uno stretto corridoio. 
Quest'ultimo è proprio l'interno del ponte. 
Dalla bellezza esterna non immaginereste mai quanto è buio e angusto!

Se guardate dalle finestrelle potrete vedere da un lato la laguna veneta con l’isola di San Giorgio. Dall’altro, invece, il retro di Palazzo Ducale e il Ponte della Canonica. 

Qualsiasi sia la durata del vostro soggiorno non dimenticate di inserire questa attrazione  nel vostro itinerario per visitare Venezia!

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Il carnevale di Venezia

Il Carnevale di Venezia è l’evento più atteso dell’anno, che attira in Laguna migliaia di persone dall’Italia e dall’estero. I festeggiamenti culminano nei giorni compresi tra giovedì e martedì grasso, quando fiumi di maschere si riversano nelle calli e nei campielli per ritrovarsi in Piazza San Marco (tenetene conto se decidete di visitare Venezia in questo periodo!). Qui si svolgono spettacoli e musica che si protraggono fino a notte fonda. L’atmosfera che si crea è veramente straordinaria, ma bisogna armarsi di pazienza per sopportare le lunghe attese e farsi spazio tra la folla.
Quest’anno i festeggiamenti iniziano sabato 27 gennaio per terminare martedì 13 febbraio e il titolo della kermesse sarà “Ad Oriente. Il viaggio mirabolante di Marco Polo”. L’evento celebra uno dei suoi più grandi viaggiatori, la cui avventura incarna completamente lo spirito della città di Venezia.
Potete consultare  tutto il programma QUI.

Per trovare dove dormire a Venezia attivatevi con largo anticipo, perchè gli hotel, soprattutto quelli con il miglior rapporto qualità – prezzo prendono prenotazioni anche da un anno all’altro.

Il carnevale di Venezia e il Volo dell’Angelo

Il Carnevale di Venezia si apre con il Volo dell’Angelo (vi conviene andare in Piazza San Marco con largo anticipo se non volete rischiare di non vedere niente!), evento che ha una lunga storia. Risale infatti alla metà del ‘500, quando un acrobata turco attraversò Piazza San Marco camminando su una corda sospesa aiutandosi solo con un bilancere. All’andata , partendo da una barca ancorata al molo della Piazzetta di San Marco raggiunse la cella campanaria del Campanile di San Marco. Tornando andò fino alla balconata di Palazzo Ducale dove porse i saluti al Doge.
Quest’evento venne chiamato subito lo “svolo del turco“. Dopo il successo di quest’impresa che di solito si svolgeva il Giovedì Grasso, si decise di ripetere l’iniziativa come cerimonia ufficiale anche per le successive edizioni . La tradizione cambiò diverse volte nel corso del tempo.
Lo “svolo del turco” venne infatti chiamato Volo dell’Angelo perchè un uomo, vestito con delle ali e legato ad una fune con anelli metallici, veniva fatto scendere dal campanile a grande velocità fino alla loggia del Palazzo Ducale. Qui l’uomo riceveva dal Doge dei doni o delle somme di denaro.
La tradizione si interruppe nel 1759 dopo che l’acrobata prescelto morì tragicamente, schiantandosi al suolo. Per circa tre secoli il volo dell’angelo perciò venne sostituito con il Volo della Colombina, in cui una colombina di legno sostituiva il funambolo distribuendo sulla folla di Piazza San Marco  coriandoli e fiori.

Con la fine della Repubblica della Serenissima, nel 1797, con l’avvento di Napoleone e la successiva occupazione austriaca, la tradizione venne sospesa per paura di disordini. Venne ripresa solo nel 1979 e il Carnevale di Venezia ritornò in auge. Fino al 2001 venne sempre eseguito il volo della Colombina. A partire da quella data si optò per la formula del Volo dell’angelo che fu affidato a personaggi famosi nel campo dello sport) o dello spettacolo.
Dal 2010 invece, le acrobate del carnevale veneziano divennero le vincitrici del concorso della Festa delle Marie, la maschera più bella dell’edizione in corso del Carnevale di Venezia.

Festa delle Marie

Era una celebrazione che si svolgeva con cadenza annuale a partire molto probabilmente dal IX secolo. Soppressa nel 1379, in anni recenti la festa è tornata alla ribalta come rievocazione storica.

LA STORIA DELLA FESTA
A Venezia, a partire dal IX secolo d.c. era in uso benedire, nel secondo giorno di febbraio, in occasione della festa della Purificazione di Maria, tutte le coppie che si sarebbero sposate entro l’anno.
Tra le donne che prendevano parte alla benedizione (che si svolgeva nella chiesa di San Pietro di Castello) venivano scelte le dodici più povere.
Venivano vestite con abiti sfarzosi e ingioiellate con monili preziosissimi, tutti oggetti prestati dalle principali chiese della città.

Durante una di queste celebrazioni, nel 973 d.c., i pirati assaltarono Venezia e le spose vennero rapite con i loro gioielli. La popolazione si ribellò e riuscì a salvare le fanciulle.
Per rendere grazie alla Madonna della sua intercessione, si istituì la Festa delle Marie.
Oltre alla benedizione delle coppie, durante la festa era previsto anche il sorteggio delle dodici fanciulle più belle tra le famiglie povere della città. Ognuna di loro era assegnata ad una famiglia ricca, che doveva farsi carico di donarle vestiti, gioielli e una dote perché si potesse sposare.
Nei giorni seguenti si svolgeva poi una serie di cerimonie civili e religiose che terminavano con una processione di barche per tutto il Canal Grande, nel corso della quale le “Marie” (così erano chiamate le ragazze sorteggiate) sfoggiavano la loro bellezza e i loro gioielli.
Le cerimonie erano accompagnate da feste danzanti, banchetti e altri festeggiamenti.
La festa andava avanti per molti giorni (anche due settimane) e attirava molte persone provenienti da altri paesi.

Poichè accadeva di frequente che le ragazze venissero corteggiate e in tanti casi violentate dagli uomini venute a vederle, e che il sorteggio delle Marie causasse attriti sia tra le famiglie ricche che tra quelle povere, le ragazze vennero pian piano vennero sostituite da statue di legno, vestite e ingioiellate (i gioelli venivano restituiti a fine festa). questo tipo di festa portò a malcontento e nel 1379 la festa venne abolita.

In anni recenti la festa è stata riproposta, ma solo come rievocazione storica, durante la quale dodici fanciulle veneziane sfilano in abiti medievali e rinascimentali in Piazza San Marco. L’ultimo giorno della manifestazione la più bella riceve il titolo di Maria dell’anno.
Quest’anno la festa delle Marie si terrà il 21 febbraio.

LE MASCHERE DEL CARNEVALE DI VENEZIA

Durante il carnevale di Venezia l’usanza di indossare la maschera si era diffusa soprattutto tra la nobità per poi propagarsi tra il popolo. La maschera divenne quindi uno strumento per nascondere le differenze sociali. Al giorno d’oggi le maschere sono entrate a far parte del folcklore veneziano
Ma quali erano le maschere tipiche del carnevale?

1. BAUTA

Era la maschera tra le più usate. Una mantellina di seta incorniciava il volto e la classica maschera bianca, chiamata Larva, nascondeva il viso. Completava il tutto il Tabarro e un cappello, il Tricorno.

2. LA MORETTA

È destinata esclusivamente alle donne. Rotonda e di velluto nero, doveva poter essere tolta e rimessa con un movimento veloce senza intoppi. Perciò era dotata di un bottone all’interno da tenere in bocca. Chiamata per questo motivo anche Muta.
Veniva utilizzata soprattutto quando andavano in visita alle monache.

3. IL MEDICO DELLA PESTE

Dalle fattezze di un uccello, ha le sue origini nel 1600, periodo per l’appunto della peste. La maschera veniva indossata dal dottore che faceva visita al lazzaretto, e deve la sua forma al fatto che il “becco” conteneva delle erbe per purificare l’aria infetta che si respirava.

4. LA GNAGA

La usavano gli uomini per travestirsi da donne. Indossavano infatti panni femminili e una maschera da gatta. Andavano in giro simulando miagolii, spesso portando un cestino con all’interno un gattino. Era frequente anche che impersonificassero la balia, dacendosi quindi accompagnare da dei bambini. Spesso a vestirsi da gnaga erano coloro che volevano nascondere la loro omosessualità.

Potrete acquistare una maschera tipica del Carnevale di Venezia in uno degli innumerevoli negozi della città. Possono fungere da oggetto decorativo o da travestimento.

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Le più famose feste di Venezia

Se riuscite a far coincidere una delle numerose feste di Venezia con il vostro viaggio per visitare Venezia in 3 giorni (o in un weekend o in un giorno solo), avrete l’occasione di conoscere la città un po’ più a fondo.
Qui di seguito vi elenchiamo quelle più importanti, scegliete voi quella dalla quale volete farvi coinvolgere!


Feste Venezia

1. Carnevale

È la festa più popolare e internazionale di Venezia e della quale si ha notizia fin dal 1094, anche se la sua importanza risale al 1700. La nobiltà di tutta europa, in questa occasione si dava appuntamento a Venezia per celebrare in maschera le gioie della trasgressione. Decaduta dopo il crollo della Repubblica è stata rilanciata nel 1979. Oggi attira migliaia di persone ogni anno da tutto il mondo. È l’evento più atteso. Si svolge la settimana prima del mercoledì delle ceneri.

2. La Sensa

Si svolge la prima domenica dopo l’Ascensione e celebra il matrimonio simbolico tra Venezia e il mare tramite il lancio di una anello nelle sue acque. La benedizione del mare ad opera del patriarca e del doge risale al 999, anno in cui la flotta di Venezia, capeggiate dal doge Pietro Orseolo II  conquistò la Dalmazia. Il lancio dell’anello risale invece al 1177, quando papa Alessandro III, dopo la pace con il Barbarossa, ricompensò il Doge Sebastiano Ziani per la mediazione con un anello.
Oggi il corteo di barche, aperto al sindaco e al patriarca, comprende le società sportive veneziane e prelude a una giornata di gare e manifestazioni.

3. Vogalonga

Risale al 1975 ed è quindi una tradizione recente. Venne organizzata per sensibilizzare su degrado di Venezia. Oggi raduna ad ogni edizione un migliaio di barche che danno vita ad un corteo variopinto e non competitivo lungo il percorso di 32 km. (dal bacino di San Marco a Burano via Sant’Erasmo, per rientrare nel Canal Grande costeggiando Murano e Cannaregio. Si svolge la prima metà di maggio.


4. Palio delle Repubbliche

Ogni 4 anni sul Canal Grande il palio ha per protagoniste 4 imbarcazioni a 8 rematori, tutte costruite con gli stessi parametri e che si distinguono nei colori e nelle polene. pronte a sfidarsi a conclusione di uno splendido corteo storico. Questo è costituito da figuranti in costume che, con bandiere, trombe e tamburi, interpretano episodi e personaggi legati alla storia marinara della città in cui si svolge la Regata. Le edizioni intermedie si svolgono a Genova, Pisa e Amalfi.

5. Festa del Redentore

Risale al 1577 ed è una fra le feste più sentite dai veneziani. Si svolge il terzo fine settimana di luglio in ricordo della fine della peste per il cui ringraziamento il senato aveva ordinato la costruzione della Chiesa del Redentore alla Giudecca. La festa inizia il sabato, sul far della sera, con la notte famosissima”, in cui migliaia di imbarcazioni si posizionano tra il canale della Giudecca e il bacino di San Marco per assistere allo spettacolo pirotecnico delle 23.00.
La domenica si svolge il pellegrinaggio votivo alla Chiesa del Redentore. Questa viene raggiunte tramite un suggestivo ponte di barche lungo 300 metri. Sempre la domenica si svolge la Regata del Redentore.

Festa della Salute

Tra le feste di Venezia molto sentite, viene celebrata il 21 novembre a ricordo della peste di Venezia del 1630 per aver scampato la quale venne fatta costruire come ex voto la Chiesa di Santa Maria della Salute.
In occasione della festa, dal XVI secolo le due sponde del Canal Grande vengono unite da un ponte di barche tra Campo Maria Zobenigo e il traghetto di San Giorgio. I veneziani partecipano a migliaia: si mettono in fila sul ponte di barche acquistando candele votive che depositano poi ai piedi della Vergine nella chiesa.
Poi si affollano tra le tantissime bancarelle che vendono zucchero filato e dolciumi.

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Dove possono giocare i bambini a Venezia?

Se state progettando di visitare Venezia con i bambini in 3 giorni vi consigliamo di scoprire già da casa dove portarli a giocare. Se volete infatti che sia voi che i vostri figli vi godiate la vacanza, vi conviene alternare momenti di visita a momenti di sfogo e rilassamento.
Qui di seguito vi elenchiamo i luoghi dove portare a giocare i vostri bambini a Venezia:


1. CAMPI DELLA CITTA’

Voi potrete stare tranquillamente seduti su una panchina mentre i vostri pargoli potranno correre e giocare come vogliono. I campi più frequentati sono: Campo Santa Margherita, Campo San Giacomo dell’Oro, Campo San Polo, Campo Santa Maria Formosa, Campo della Bragora, Campo del Ghetto, Campo San Geremia.

2. PARCO GIOCHI E PARCHI PUBBLICI

Ci sono diverse aree pubbliche e diversi parco giochi dove potete portare i vostri bambini a Venezia un po’ in tutta la città. Trovate tutte le informazioni a questo link sui parco giochi a Venezia.

2. LE ZATTERE

Un bel posto dove portare i vostri bambini a giocare sono le Zattere. Qui le fondamenta larghe gli permetteranno di correre con tranquillità. Si trovano nel sestiere di Dorsoduro e si affacciano sull’isola della Giudecca. Se volte, facendo una deviazione potete andare poi a visitare lo squero di San Trovasio, dove si costruiscono le gondole.

Per farli divertire potete anche pensare di fare ai vostri pargoli un giro in gondola. Se lo trovate troppo caro ( sono circa 80 euro per 30 minuti), potete optare per i traghetti, gondole che fanno la spola da una riva all’altra del Canal Grande. Il costo è decisamente più economico (2 euro). Se volete trovare una di mezzo potete optare per un giro su una gondola condivisa.

Se volete scoprire tutte le risposte alle vostre domande per visitare Venezia clicca QUI.

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DOVE SONO BAGNI PUBBLICI A VENEZIA?

A venezia ci sono molti bagni pubblici, diversi dei quali attrezzati con fasciatoi, che nel caso foste a visitare Venezia con bambini molto piccoli vi saranno senz’altro molto utili. Sono ad ingresso a pagamento e sono gestiti dalla società Veritas Spa. Per saper dove si trovano e acquistare le tessere di ingresso, vi consigliamo di consultare il sito ufficiale www.gruppoveritas.it.

Quelli dotati di fasciatoio si trovano in :
Campo Rialto Novo (San polo 551, aperto dalle 7 .00 alle 19.00)
San Bartolomeo (San Marco 5404, aperto dalle 8.00 alle 20.00)
Diurno San Marco (San Marco 1265, aperto dalle 9.00 alle 20.00)
Piazzale Roma Calle Cossetti 456/a, aperto dalle 8.00 alle 21.00)

Se volete avere tutte le info per visitareVenezia con facilità cliccate QUI

IL PONTE DI RIALTO

Nel vostro itinerario per visitare Venezia in 3 giorni (ma anche se siete in città per un giorno o per un weekend), non può mancare una tappa dedicata al bellissimo Ponte di Rialto.
Simbolo di Venezia in tutto il mondo, insieme alla Basilica di San Marco e all’omonimo campanile, fino al 1854 è stato l’unico ponte che collegava le due sponde della via principale di Venezia.
Oggi invece rappresenta uno dei 4 ponti che attraversano il Canal Grande. Gli altri tre sono: il Ponte della Costituzione, il Ponte dell’Accademia, e il Ponte degli Scalzi.
L’attrazione si trova nel sestiere di San Polo, zona che è sempre stata dedicata al commercio.
Vicino è situato infatti il Mercato di Rialto, luogo vivace, multietnico e colorato. Nei dintorni ci sono diverse osterie, i bacari, dove potrete fare un aperitivo o assaggiare qualche cicheto.

Attrazioni nelle vicinanze: Basilica di San Marco, Campanile di San Marco, Palazzo Ducale, Ponte dei Sospiri, Scala Contarini del Bovolo, La Fenice.

PONTE DI RIALTO – STORIA

La struttura venne costruita per andare incontro alle crescenti esigenze di questo quartiere dei commerci.
Nel XII secolo un grande movimento di persone e di merci andava man mano aumentando tra l’una e l’altra sponda del Canal Grande.
Perciò venne costruito, in sostituzione del traghetto, un ponte in legno che si poteva sollevare, per permettere il passaggio delle imbarcazioni.
Il ponte fu chiamato del Quartarolo, o ponte della Moneta. Prima della sua costruzione, infatti, chi voleva attraversare il canale pagava una moneta del valore della quarta parte di un denaro veneto
Si chiamava così anche perchè vicino all’estremità est del ponte sorgeva l’antica Zecca.
Durante il corso del tempo subì varie vicende di restauri e abbellimenti. Nel 1444, però, ormai vecchio e malandato, cadde sotto il peso delle troppe persone, accorse per vedere sfilare il corteo che accompagnava la Marchesa di Ferrara.

Nel XVI secolo si decise così di costruire il ponte in pietra. Al concorso, fu accettato il progetto di Antonio da Ponte, che lo terminò nel 1588, sotto il Dogado di P. Cicogna. Realizzarlo costò più di 250.000 ducati, una somma astronomica per l’epoca.
Alla gara avevano partecipato anche alcuni dei maggiori architetti del tempo come Jacopo Sansovino, Andrea Palladio e Vincenzo Scamozzi.

Visitare Venezia in 3 giorni - L'iconico Ponte di Rialto
Foto di Mario Vigna

COME È FATTO

Il Ponte, ad un’unica arcata con la corda di oltre 28 metri, é realizzato in pietra d’Istria. Ha due file di negozi, collegate tra loro, nella parte centrale, da due archi.
È un’attrazione di Venezia sempre affollata di turisti in cerca di un souvenir o intenti a godersi il via vai di imbarcazioni che navigano sul Canal Grande.
D’obbligo fare una foto in cima …non potete tornare a casa senza!
Ci sono 42 gradini per ogni rampa laterale, che sono più bassi di quelli centrali. Questo per permettere ai carrelli che trasportano le merci di attraversarlo facilmente.
A questi gradini se ne aggiungono dodici verso la Riva del Buso, e quindici verso la Riva del Vin.
Nei pressi di Palazzo dei Camerlenghi sono 18, mentre verso la Riva del Ferro sono 15.
Sulle due rampe centrali, invece, ci sono cinque gruppi di scalini da cinque ognuno, e sei gruppi da tre. Sono quindi 43 i gradini, verso il mercato, mentre verso Campo San Bartolomeo sono 37.
Lungo i lati del ponte ci sono eleganti balaustre in pietra che proteggono i pedoni che lo attraversano. Queste balaustre sono decorate con uno stile sobrio e funzionale, tipico del rinascimento veneziano.

RESTAURI

Il Ponte di Rialto è stato restaurato diverse volte nel corso dei secoli, resistendo per 4 secoli senza grossi problemi.
Alla fine del XX secolo si scoprirono problemi nelle pareti delle botteghe e sulla balaustra. Dati i costi elevati però non si poté fare nulla.
L’ultimo intervento risale al 2012. Il gruppo OTB di Renzo Rosso, a cui fanno capo i marchi di moda Diesel, Maison Margiela, Marni, Viktor&Rolf avviò una campagna di restauro. Costata 5 milioni di euro, si è conclusa nel settembre 2021.
L’intervento ha previsto un restauro completo della struttura che lo ha riportato al suo antico splendore.
Dalla costruzione del ponte non era mai successa una cosa del genere.

I lavori di restauro hanno riguardato i bassorilievi, le targhe e i mascheroni che decorano il ponte.
Sono stati puliti al laser e a vapore e stuccati con malte a base di calce formulate appositamente.
È stato poi realizzato un sottofondo della pavimentazione in calce e cocciopesto. Oltre all’ impermeabilizzazione con guaine elastiche e i consolidamenti strutturali con fibre di carbonio e acciaio duplex.

CURIOSITÀ

  • Per costruire le fondamenta del ponte in pietra sono stati utilizzati dodicimila pali di legno di olmo e moltissimi tavoloni di larice che lo sostengono.
    Pali e tavole che, ancora oggi, dopo quasi 500 anni, sostengono l’arcata unica
  • La costruzione subì spesso degli stop.
    Per prima cosa per motivi economici, vista l’enormità della cifra che Stato Veneziano doveva sborsare. Poi per il fatto che i vari proprietari dei negozi che c’erano sul ponte in legno non volevano lasciare la loro attività commerciale. Avrebbero infatti perso il loro sostentamento, durante tutto il periodo di costruzione della nuova struttura.
  • Sui capitelli di due pilastri di Palazzo dei Camerlenghi, ai piedi del ponte sono scolpiti due figure bizzarre.
    Un uomo accovacciato con una terza gamba unghiata e una donna accovacciata sulle fiamme.
    Si riferiscono a due dei tanti scettici che non pensavano che la struttura sarebbe mai stata realizzata. L’uomo avrebbe detto che il ponte sarebbe stato terminato quando le sue parti intime avrebbero messo le unghie. La donna, invece, avrebbe promesso di farsi bruciare il basso ventre se il ponte fosse stato completato. 
    Questi due capitelli sarebbero perciò una presa in giro della tradizione
  • Il nome Rialto arriva dal latino “rivus altus”, cioè canale profondo e perciò definiva un’area libera dalle inondazioni

DA DOVE FOTOGRAFARLO

Ci sono molte prospettive interessanti da dove realizzare i vostri scatti. Ecco alcuni suggerimenti:

  1. Dalla sponda del Canal Grande: potete scattare le foto sia da est che da ovest. Questa prospettiva vi permette di catturare l’intero ponte insieme all’attività sul canale.
  2. Dai ponti vicini: i sono altri ponti pedonali che attraversano il Canal Grande vicino al Ponte di Rialto. Da qui, potete ottenere prospettive diverse e angolazioni uniche del ponte.
  3. Dall’acqua: prendete una gondola o un vaporetto e scattate le foto dal Canal Grande.
    Questa prospettiva vi permette di catturare il ponte con il suo riflesso sull’acqua.
  4. Dal terrazzo di un edificio circostante: di qui potete ottenere una prospettiva panoramica del ponte e del Canal Grande dall’alto.

COME RAGGIUNGERLO

Potrete arrivare dal Ponte di Rialto facilmente con la line a 1 e 2 del vaporetto. La fermata è Rialto
A piedi da piazzale Roma con una passeggiata di circa 20 minuti.

Se volete scoprire quali sono glia altri celebri ponti di Venezia consultate la nostra pagina dedicata!

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Tre cose da vedere a Venezia in 3 giorni


Santa Maria della Salute

Tra le incredibili attrazioni da inserire nel vostro itinerario per visitare Venezia c’è sicuramente la Basilica di Santa Maria della Salute.
Si trova nell’area della punta della Dogana, nel sestiere di Dorsoduro.
Visto dalla piazzetta San Marco o dal Ponte dell’Accademia, la cupola di Baldassarre Longhena è uno dei punti di riferimento più noti di Venezia.
Da vicino è difficile ammirare questo gioiello barocco nel suo complesso. Ma questa era proprio l’intenzione dello stesso Longhena, che lo progettò perché fosse contemplato da lontano.
Quando la vedrete apparire dopo il ristretto campo San Gregorio, con la sua bianchissima mole, resa ancora più grande dal campo antistante e dalla scalinata, rimarrete senza fiato!


SANTA MARIA DELLA SALUTE – STORIA

La basilica venne commissionata a Baldassarre Longhena nel 1630 dal Senato di Venezia, come ex voto per la fine della peste che decimò la popolazione e che si pensava fosse opera della Madonna.
La fila di statue che ornano l’esterno culminano infatti con la figura della Vergine Maria sulla cupola.

Visitare Venezia in 3 giorni: Santa Maria della Salute
Vista sul Canal Grande e Santa Maria della Salute

Per costruire la chiesa, vennero demoliti parte degli edifici di un complesso religioso che era già stato soppresso e venne realizzata un’immensa zattera sostenuta da circa 100.000 pali legati strettamente tra loro e conficcati nel terreno.
La costruzione venne iniziata nel 1631 e consacrata nel 1687, quando l’architetto che l’aveva progettata era già morto.
Già nel 1681 l’edificio era diventato il punto di arrivo della processione in onore della presentazione di Maria, che partiva da San Marco e che, dopo aver scavalcato il Canal Grande con un ponte di barche, gettato per l’occasione dalla chiesa di Santa Maria del Giglio, qui terminava.
La processione si svolge ancora oggi, durante la Festa della Madonna della Salute che si tiene il 21 novembre.

Attrazioni nelle vicinanze: Collezione Peggy Guggeneheim, Gallerie dell’Accademia, Squero di San Trovaso.

L’ESTERNO

La basilica della Salute ha un’insolita pianta ottagonale e rappresenta un’immaginaria corona da offrire alla Madonna. Su questa pianta si erge una colossale cupola.
Il fronte principale, rivolto al Canal Grande si erge sopra una scalinata poligonale ed è costituita dal grandioso portale con timpano.
Sopra di questo inizia una serie ricchissima si statue. Celebrano la Vergine protettrice di Venezia, e culmina, in corrispondenza della lanterna della cupola, con la statua della Madonna col bastone di Capitana del Mar.

L’INTERNO

L’interno è inondato dalla luce che penetra dalle finestre delle pareti e della cupola.
È composto dal grande vano della cupola, al di sotto della quale si aprono sei cappelle, e dalla rotonda minore.
Il Longhena aveva voluto che questa fungesse da cappella vera e propria o da presbiterio del Santuario. La sua forma ellissoidale la fa essere quasi un palcoscenico, con l’altare in fondo su cui è incastonata un’icona della madonna portata a Venezia dall’isola di Candia dal doge Francesco Morosini : la Mesopanditissa.
L’altare appare maestoso per lo splendido gruppo marmoreo di Le Court che si trova sulla sommità.
Raffigura la Madonna, maestosa, con il bambino in braccio, sopra delle nuvole e con dei putti ai piedi.
Un angelo con la fiaccola caccia la peste che fugge precipitosa. Infine, una donna riccamente abbigliata e supplice in ginocchio ai piedi della Madonna, ricorda la città di Venezia.

Sul primo altare a sinistra si può ammirare “La discesa dello spirito Santo” dipinto da Tiziano.
Lo stesso artista ha dipinto i tre capolavori che decorano il soffitto dell’ingresso alla sacrestia (a pagamento 4 euro).
Di incredibile bellezza è anche l’altro gioiello della sacrestia, ovvero il dipinto “Le nozze di Cana” del Tintoretto.

CURIOSITÀ

  • La Basilica è uno strano mix di numerologia cristiana ed ebraica.
    Si basa infatti su due numeri. Il primo è l’otto, che per la tradizione cristiana é simbolo dell’infinito, e fa riferimento alla vita eterna e alla resurrezione.
    Il secondo é l’undici. Questo numero per la tradizione ebraica raffigura Dio con le sue dieci emanazioni, i sefirot, per quella cristiana appresenta la trasgressione ai dieci comandamenti.
  • Ogni misura dell’edificio è il risultato della moltiplicazione tra i due numeri
  • Il nome Mesopanditissa significa Mediatrice di Pace. Viene chiamata così perché fu proprio davanti questa immagine che nel 1264 i veneziani e gli abitanti di Candia misero fine alla lunghissima guerra che durava da circa sessanta anni.

DA DOVE FOTOGRAFARLA

Potrete realizzare i vostri scatti da questi punti:

  • Lungo Canal Grande: fotografare la chiesa da questa prospettiva offre una visuale interessante. Avete anche la possibilità di includere alcune gondole nella vostra immagine.
  • Dal Ponte della Salute: per una vista mozzafiato sulla chiesa e sul Canal Grande.
  • Dal Ponte dell’Accademia: da qui si può catturare un’immagine suggestiva della chiesa e dei suoi dintorni, con il Canal Grande come sfondo
  • Dalla Punta della Dogana: questa posizione offre una vista panoramica della chiesa e della Piazza San Marco.
  • Alla fine del Ponte dei Sospiri o lungo il Canal Grande dalla parte di San Giorgio Maggiore.
    Questi punti offrono viste spettacolari sulla basilica e sulla sua posizione sul Canal Grande.

Vi consigliamo poi di scattare le fotografie al tramonto o di sera. La luce è più soffusa e le tonalità più calde creano un’atmosfera davvero suggestiva.

COME ARRIVARE

Col vaporetto: dalla Stazione Santa Lucia raggiungete la fermata Ferrovia E e prendete la Linea 1 del Servizio vaporetti ACTV seguendo direzione Lido. Scendete alla fermata Salute.

A piedi: dalla Stazione Santa Lucia con una bella passeggiata di circa mezz’ora, attraversando il Ponte della Costituzione.

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Visitare in musei di Venezia in 3 giorni

Indecisi su quali musei di Venezia visitare? Niente paura, la serenissima ne ospita davvero tanti, che incontrano i gusti più diversi.
Se volete visitare Venezia in 3 giorni e siete appassionati d’arte, ne potete inserire uno in ogni giornata del vostro itinerario.
Per aiutarvi nella scelta, vi elenchiamo qui di seguito alcuni di quelli che secondo noi val davvero la pena vedere. Decidete voi quale dei musei di Venezia fa per voi.

1. Collezione Peggy Guggenheim

E’ uno dei musei più importanti in Italia dedicati all’arte moderna, che comprende centinaia di opere d’arte europee ed americane del XX secolo. Si trova a Palazzo Venier dei Leoni, un tempo  casa di Peggy Guggenheim. Ospita la collezione personale di arte del ventesimo secolo di Peggy Guggenheim, oltre ad opere di altre collezioni e mostre temporanee. 
Qui potrete ammirare capolavori soprattutto del Cubismo, Futurismo, Pittura Metafisica, Astrattismo europeo, Surrealismo ed Espressionismo Astratto americano.  Sono infatti esposte opere di artisti come Boccioni, Chagall, Dalì, Magritte, Modigliani, Picasso, Warhol .
Se vi piace l’arte moderna, tra i musei di Venezia questo è un’ottima scelta.

Indirizzo: Calle San Cristoforo, Dorsoduro 701-704
Orari: aperto tutti i giorni (tranne il martedì e 25 dicembre), dalle 10.00 alle 18.00
Vaporetto: linea 1 fermata Accademia o Salute, linea 2 fermata Accademia

2. Museo Correr

Situato in Piazza San Marco nell’Ala napoleonica, è dedicato al nobile Teodoro Correr (1750-1830), che lasciò alla città le sue ricche collezioni. Occupa anche alcuni ambienti delle Procuratie Nuove.
E’ il museo della cultura veneziana, perché tele, monete, armi, raccontano le istituzioni, le vicende urbanistiche e la vita quotidiana nobile e popolare della Serenissima.
Salita la scala monumentale che corrisponde all’ingresso, si entra nella loggia napoleonica, che ospita statue e bassorilievi del Canova. Altre opere di questo artista le potete ammirare nelle due sale successive, le Sale Neoclassiche.
Queste ospitano anche una collezione di dipinti, libri, medaglioni e altre cose risalenti all’Ottocento.
Vi segnaliamo che dal museo Correr si gode una bellissima vista su Piazza san Marco con la sua strepitosa Basilica.

Museo Correr a Venezia: vista su Piazza San Marco
La vista su Piazza San Marco dal Museo Correr

Le sale seguenti le Sale Neoclassiche sono dedicate alla civiltà veneziana: troverete monete e stendardi della Repubblica, modelli di galeoni, strumenti originali di navigazione e una raccolta di armi antiche. Di particolare interesse è la Quadreria, che raccoglie i dipinti del Museo.
Dal Museo Correr si accede al Museo Archeologico.

Indirizzo: Piazza San Marco, San Marco 52
Orari: aperto tutti i giorni (tranne il 25 dicembre e 1 gennaio) dalle 10.00 alle 19.00, dal 1 novembre al 25 marzo dalle 10 .00 alle 17.00
Biglietti: € 25.00 € intero, € 13.00 ridotto
Vaporetto: linea 1 fermata Vallaresso o San Zaccaria; linea 2 fermata Giardinetti; linea 5.1 o linea 4.1 fermata San Zaccaria


3. GALLERIE DELL’ACCADEMIA

Contiene la più grande raccolta di opere della pittura veneziana dal XIV al XVIII secolo. E’ una delle pinacoteche di maggior pregio in Italia e certamente La più importante del Veneto.
Sono ospitate all’interno di un complesso formato da tre edifici: la Scuola Grande della Carità, la Chiesa di Santa Maria della Carità e il Convento dei Canonici Lateranensi opera del Palladio. La collezione è nata in un primo momento come Pinacoteca dell’Accademia di Belle Arti e solo agli inizi del XIX secolo è diventato un museo autonomo. Le gallerie dell’Accademia ospitano alcuni dei capolavori di grandi maestri del calibro di Bellini, Giorgione, Mantegna, Tiziano, Tintoretto, Veronese e Tiepolo.

Da non perdere assolutamente la Quadreria, che potrete visitare il venerdì e il sabato mattina su prenotazione. Sono esposti 88 capolavori di artisti della pittura veneta della fine del Quattrocento e del Settecento, da Nicolò di Pietro a Cima da Conegliano e Tintoretto, fino a Tiepolo, Longhi e Hayez, conservati nel monastero palladiano accanto alle Gallerie.

Indirizzo: Campo della Carità, Dorsoduro 1050
Orari: aperto lunedì dalle 8:15 alle 14, gli altri giorni dalle 8:15 alle 19:15 (chiuso 1 gennaio, 1 maggio e 25 dicembre)
Biglietti: € 12.00 intero, 2 € ridotto, gratuito ogni prima domenica del mese ( in occasione di esposizioni temporanee il prezzo del biglietto è suscettibile di variazioni )
Vaporetto: linea 1 o 2 fermata Accademia

4. Ca’ Rezzonico Museo del ‘700

Essendo un emblematico palazzo signorile, Ca’ Rezzonico è stata sistemata come Museo del ‘700 veneziano, inteso a illustrare la vita dell’ultimo secolo della gloria della Serenissima attraverso decorazioni e mobili antichi. Merita una visita anche solo per la vista sul Canal Grande.
Bellissimo lo scalone del Massari che porta al Salone da Ballo, decorato con affreschi e arredato con mobilio del ‘700. Da vedere l’affresco del Tiepolo nella sala del Trono, che raffigura l’allegoria del merito tra nobiltà e virtù.
Sicuramente è uno dei Musei di Venezia che val la pena visitare.

Indirizzo: Fondamenta Rezzonico, Dorsoduro 3136
Orari: aperto tutti i giorni (tranne il martedì), dal 1 novembre al 31 marzo dalle 10.30 alle 16.30, dal 1 aprile al 31 ottobre dalle 10.30 alle 18.00
Biglietti:  € 12 intero, € 9.50 ridotto
Vaporetto: linea 1 fermata Ca’ Rezzonico

5. Galleria Internazionale d’Arte Moderna Ca’ Pesaro

E’ nata nel 1897 dalla selezione di opere esposte alle prime Biennali, a cui si sono affiancate pitture, sculture e realizzazioni grafiche italiane e straniere. Rappresenta uno dei punti di riferimento insieme alle analoghe istituzioni di Torino e Roma. La Galleria ospita capolavori di tutti i principali artisti delle correnti del XIX e del XX secolo, come Klimt, Chagall, Mirò, Kandinsky, Klee, Matisse, Moore, solo per citarne alcuni. Questi sono esposti  lungo le dieci sale del primo piano del palazzo. Al secondo piano si trovano invece le mostre temporanee.

Indirizzo: San Stae, Santa Croce 2076
Orari: aperto tutti i giorni (tranne il lunedì), dal 1 novembre al 31 marzo, dalle 10.30 alle 16.30, dal 1 aprile al 31 ottobre dalle 10.30 alle 18.00
Biglietti:  € 14 intero, € 11.50 ridotto (comprendente anche l’ingresso al Museo d’Arte Orientale)
Vaporetto: linea 1 fermata San Stae

6. Museo d’Arte orientale

Una delle più importanti collezioni europee del periodo Edo e di oggettistica giapponese. Sono esposte armi e armature leggere risalenti al XVII e XIX secolo, raccolte da Enrico di Borbone durante un suo viaggio in Asia. La collezione comprende opere d’arte e un’infinità di eleganti oggetti di uso domestico.
Senz’altro uno dei musei di Venezia da visitare se vi piace il genere.

Indirizzo: San Ste, Santa Croce 2076
Orari: da martedì a domenica, dal 1 aprile al 31 ottobre dalle 10.00 alle 18.00, dal 1 novembre al 31 marzo dalle 10.00 alle 17.00; chiuso il lunedì, 25 dicembre e 1 gennaio.
Biglietti:  € 10 intero, € 7,50 ridotto (include un ingresso anche alla Galleria Internazionale d’Arte Moderna)
Vaporetto: linea 1 fermata San Stae

7. Museo Storico Navale

Espone numerosi modelli, dagli antichi vascelli alle moderne navi da guerra. E’ ricavato in un ex granaio e ripercorre la storia marittima di Venezia e dell’Italia. Al primo piano c’ una riproduzione del sontuoso Bucintoro, la galea cerimoniale del doge e numerosi modelli di velieri.
Il piano terra e dedicato alle armi.

Indirizzo: Riva San Biasio, Castello 2148
Orari: tutti i giorni, dal 1 aprile al 3 ottobre dalle 10.00 alle 18.00 e dal 1 novembre al 31 marzo dalle 10.00 alle 17.00
Biglietti:  € 10 intero, € 7.50 ridotto
Vaporetto: linee 1, 4.1, 4.2 fermata Arsenale

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