cosa vedere a Venezia

IL PONTE DI RIALTO

Nel vostro itinerario per visitare Venezia in 3 giorni (ma anche se siete in città per un giorno o per un weekend), non può mancare una tappa dedicata al bellissimo Ponte di Rialto.
Simbolo di Venezia in tutto il mondo, insieme alla Basilica di San Marco e all’omonimo campanile, fino al 1854 è stato l’unico ponte che collegava le due sponde della via principale di Venezia.
Oggi invece rappresenta uno dei 4 ponti che attraversano il Canal Grande. Gli altri tre sono: il Ponte della Costituzione, il Ponte dell’Accademia, e il Ponte degli Scalzi.
L’attrazione si trova nel sestiere di San Polo, zona che è sempre stata dedicata al commercio.
Vicino è situato infatti il Mercato di Rialto, luogo vivace, multietnico e colorato. Nei dintorni ci sono diverse osterie, i bacari, dove potrete fare un aperitivo o assaggiare qualche cicheto.

Attrazioni nelle vicinanze: Basilica di San Marco, Campanile di San Marco, Palazzo Ducale, Ponte dei Sospiri, Scala Contarini del Bovolo, La Fenice.

PONTE DI RIALTO – STORIA

La struttura venne costruita per andare incontro alle crescenti esigenze di questo quartiere dei commerci.
Nel XII secolo un grande movimento di persone e di merci andava man mano aumentando tra l’una e l’altra sponda del Canal Grande.
Perciò venne costruito, in sostituzione del traghetto, un ponte in legno che si poteva sollevare, per permettere il passaggio delle imbarcazioni.
Il ponte fu chiamato del Quartarolo, o ponte della Moneta, perchè prima della sua costruzione, chi voleva attraversare il canale pagava una moneta del valore della quarta parte di un denaro veneto
Si chiamava così anche perchè vicino all’estremità est del ponte sorgeva l’antica Zecca.
Subì varie vicende di restauri e abbellimenti, finchè, vecchio e malandato, nel 1444 cadde sotto il peso delle troppe persone, accorse per vedere sfilare il corteo che accompagnava la Marchesa di Ferrara.

Nel XVI secolo si decise così di costruire il ponte in pietra. Al concorso, fu accettato il progetto di Antonio da Ponte, che lo portò a termine nel 1588, sotto il Dogado di P. Cicogna. Realizzarlo costò più di 250.000 ducati, una somma astronomica per l’epoca.
Alla gara avevano partecipato anche alcuni dei maggiori architetti del tempo come Jacopo Sansovino, Andrea Palladio e Vincenzo Scamozzi.

Visitare Venezia in 3 giorni - L'iconico Ponte di Rialto
Foto di Mario Vigna

COME È FATTO

Il Ponte, ad un’unica arcata con la corda di oltre 28 metri, ha due file di negozi, collegate tra loro, nella parte centrale, da due archi.
È un’attrazione di Venezia sempre affollata di turisti in cerca di un souvenir o intenti a godersi il via vai di imbarcazioni che navigano su Canal Grande.
D’obbligo fare una foto in cima …non potete tornare a casa senza!
Ci sono 42 gradini per ogni rampa laterale, che sono più bassi di quelli centrali. Questo per permettere ai carrelli che trasportano le merci di attraversarlo facilmente.
A questi gradini se ne aggiungono dodici verso la Riva del Buso, e quindici verso la Riva del Vin.
Nei pressi di Palazzo dei Camerlenghi sono 18, mentre verso la Riva del Ferro sono 15.
Sulle due rampe centrali, invece, ci sono cinque gruppi di scalini da cinque ognuno, e sei gruppi da tre. Sono quindi 43 i gradini, verso il mercato, mentre verso Campo San Bartolomeo sono 37.

RESTAURI

Il Ponte di Rialto è stato restaurato diverse volte nel corso dei secoli, ma ha comunque resistito per 4 secoli senza grossi problemi.
Alla fine del XX secolo si scoprirono problemi nelle pareti delle botteghe e sulla balaustra, ma dati i costi elevati non si poté fare nulla.
L’ultimo intervento risale al 2012. Il gruppo OTB di Renzo Rosso, a cui fanno capo i marchi di moda Diesel, Maison Margiela, Marni, Viktor&Rolf avviò una campagna di restauro. Costata 5 milioni di euro, si è conclusa nel settembre 2021.
L’intervento ha previsto un restauro completo della struttura che lo ha riportato al suo antico splendore.
Dalla costruzione del ponte non era mai successa una cosa del genere.

I lavori di restauro hanno riguardato i bassorilievi, le targhe e i mascheroni che decorano il ponte.
Sono stati puliti al laser e a vapore e stuccati con malte a base di calce formulate appositamente.
È stato poi realizzato un sottofondo della pavimentazione in calce e cocciopesto. Oltre all’ impermeabilizzazione con guaine elastiche e i consolidamenti strutturali con fibre di carbonio e acciaio duplex.

CURIOSITÀ

  • Per costruire le fondamenta del ponte in pietra sono stati utilizzati dodicimila pali di legno di olmo e moltissimi tavoloni di larice che lo sostengono.
    Pali e tavole che, ancora oggi, dopo quasi 500 anni, sostengono l’arcata unica
  • La costruzione subì spesso degli stop.
    Per prima cosa per motivi economici, vista l’enormità della cifra che Stato Veneziano doveva sborsare. Poi per il fatto che i vari proprietari dei negozi che c’erano sul ponte in legno non volevano lasciare la loro attività commerciale. Avrebbero infatti perso il loro sostentamento, durante tutto il periodo di costruzione della nuova struttura.
  • Sui capitelli di due pilastri di Palazzo dei Camerlenghi, ai piedi del ponte sono scolpiti due figure bizzarre.
    Un uomo accovacciato con una terza gamba unghiata e una donna accovacciata sulle fiamme.
    Si riferiscono a due dei tanti scettici che non pensavano che la struttura sarebbe mai stata realizzata. L’uomo avrebbe detto che il ponte sarebbe stato terminato quando le sue parti intime avrebbero messo le unghie, e la donna avrebbe promesso di farsi bruciare il basso ventre se il ponte fosse stato completato. 
    Questi due capitelli sarebbero perciò una presa in giro della tradizione
  • Il nome Rialto arriva dal latino “rivus altus”, cioè canale profondo e perciò definiva un’area libera dalle inondazioni

COME RAGGIUNGERLO

Potrete arrivare dal Ponte di Rialto facilmente con la line a 1 e 2 del vaporetto. La fermata è Rialto
A piedi da piazzale Roma con una passeggiata di circa 20 minuti.

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Santa Maria della Salute

Tra le incredibili attrazioni da inserire nel vostro itinerario per visitare Venezia c’è sicuramente la Basilica di Santa Maria della Salute.
Si trova nell’area della punta della Dogana, nel sestiere di Dorsoduro.
Visto dalla piazzetta San Marco o dal Ponte dell’Accademia, la cupola di Baldassarre Longhena è uno dei punti di riferimento più noti di Venezia.
Da vicino è difficile ammirare questo gioiello barocco nel suo complesso. Ma questa era proprio l’intenzione dello stesso Longhena, che lo progettò perché fosse contemplato da lontano.
Quando la vedrete apparire dopo il ristretto campo San Gregorio, con la sua bianchissima mole, resa ancora più grande dal campo antistante e dalla scalinata, rimarrete senza fiato!


SANTA MARIA DELLA SALUTE – STORIA

La basilica venne commissionata a Baldassarre Longhena nel 1630 dal Senato di Venezia, come ex voto per la fine della peste che decimò la popolazione e che si pensava fosse opera della Madonna.
La fila di statue che ornano l’esterno culminano infatti con la figura della Vergine Maria sulla cupola.

Visitare Venezia in 3 giorni: Santa Maria della Salute
Vista sul Canal Grande e Santa Maria della Salute

Per costruire la chiesa, vennero demoliti parte degli edifici di un complesso religioso che era già stato soppresso e venne realizzata un’immensa zattera sostenuta da circa 100.000 pali legati strettamente tra loro e conficcati nel terreno.
La costruzione venne iniziata nel 1631 e consacrata nel 1687, quando l’architetto che l’aveva progettata era già morto.
Già nel 1681 l’edificio era diventato il punto di arrivo della processione in onore della presentazione di Maria, che partiva da San Marco e che, dopo aver scavalcato il Canal Grande con un ponte di barche, gettato per l’occasione dalla chiesa di Santa Maria del Giglio, qui terminava.
La processione si svolge ancora oggi, durante la Festa della Madonna della Salute che si tiene il 21 novembre.

Attrazioni nelle vicinanze: Collezione Peggy Guggeneheim, Gallerie dell’Accademia, Squero di San Trovaso.

L’ESTERNO

La basilica ha un’insolita pianta ottagonale e rappresenta un’immaginaria corona da offrire alla Madonna. Su questa pianta si erge una colossale cupola.
Il fronte principale, rivolto al Canal Grande si erge sopra una scalinata poligonale ed è costituita dal grandioso portale con timpano.
Sopra di questo inizia una serie ricchissima si statue. Celebrano la Vergine protettrice di Venezia, e culmina, in corrispondenza della lanterna della cupola, con la statua della Madonna col bastone di Capitana del Mar.

L’INTERNO

L’interno è inondato dalla luce che penetra dalle finestre delle pareti e della cupola.
È composto dal grande vano della cupola, al di sotto della quale si aprono sei cappelle, e dalla rotonda minore.
Il Longhena aveva voluto che questa fungesse da cappella vera e propria o da presbiterio del Santuario. La sua forma ellissoidale la fa essere quasi un palcoscenico, con l’altare in fondo su cui è incastonata un’icona della madonna portata a Venezia dall’isola di Candia dal doge Francesco Morosini : la Mesopanditissa.
L’altare appare maestoso per lo splendido gruppo marmoreo di Le Court che si trova sulla sommità.
Raffigura la Madonna, maestosa, con il bambino in braccio, sopra delle nuvole e con dei putti ai piedi.
Un angelo con la fiaccola caccia la peste che fugge precipitosa. Infine, una donna riccamente abbigliata e supplice in ginocchio ai piedi della Madonna, ricorda la città di Venezia.

Sul primo altare a sinistra si può ammirare “La discesa dello spirito Santo” dipinto da Tiziano.
Lo stesso artista ha dipinto i tre capolavori che decorano il soffitto dell’ingresso alla sacrestia (a pagamento 4 euro).
Di incredibile bellezza è anche l’altro gioiello della sacrestia, ovvero il dipinto “Le nozze di Cana” del Tintoretto.

CURIOSITÀ

  • La Basilica è uno strano mix di numerologia cristiana ed ebraica.
    Si basa infatti su due numeri. Il primo è l’otto, che per la tradizione cristiana é simbolo dell’infinito, e fa riferimento alla vita eterna e alla resurrezione.
    Il secondo é l’undici. Questo numero per la tradizione ebraica raffigura Dio con le sue dieci emanazioni, i sefirot, per quella cristiana appresenta la trasgressione ai dieci comandamenti.
  • Ogni misura dell’edificio è il risultato della moltiplicazione tra i due numeri
  • Il nome Mesopanditissa significa Mediatrice di Pace. Viene chiamata così perché fu proprio davanti questa immagine che nel 1264 i veneziani e gli abitanti di Candia misero fine alla lunghissima guerra che durava da circa sessanta anni.

DA DOVE FOTOGRAFARLA

Potrete realizzare i vostri scatti da questi punti:

  • Lungo Canal Grande: fotografare la chiesa da questa prospettiva offre una visuale interessante. Avete anche la possibilità di includere alcune gondole nella vostra immagine.
  • Dal Ponte della Salute: per una vista mozzafiato sulla chiesa e sul Canal Grande.
  • Dal Ponte dell’Accademia: da qui si può catturare un’immagine suggestiva della chiesa e dei suoi dintorni, con il Canal Grande come sfondo
  • Dalla Punta della Dogana: questa posizione offre una vista panoramica della chiesa e della Piazza San Marco.
  • Alla fine del Ponte dei Sospiri o lungo il Canal Grande dalla parte di San Giorgio Maggiore.
    Questi punti offrono viste spettacolari sulla basilica e sulla sua posizione sul Canal Grande.

Vi consigliamo poi di scattare le fotografie al tramonto o di sera. La luce è più soffusa e le tonalità più calde creano un’atmosfera davvero suggestiva.

COME ARRIVARE

Col vaporetto: dalla Stazione Santa Lucia raggiungete la fermata Ferrovia E e prendete la Linea 1 del Servizio vaporetti ACTV seguendo direzione Lido. Scendete alla fermata Salute.

A piedi: dalla Stazione Santa Lucia con una bella passeggiata di circa mezz’ora, attraversando il Ponte della Costituzione.

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Visitare in musei di Venezia in 3 giorni

Indecisi su quali musei di Venezia visitare? Niente paura, la serenissima ne ospita davvero tanti, che incontrano i gusti più diversi.
Se volete visitare Venezia in 3 giorni e siete appassionati d’arte, ne potete inserire uno in ogni giornata del vostro itinerario.
Per aiutarvi nella scelta, vi elenchiamo qui di seguito alcuni di quelli che secondo noi val davvero la pena vedere. Decidete voi quale dei musei di Venezia fa per voi.

1. Collezione Peggy Guggenheim

E’ uno dei musei più importanti in Italia dedicati all’arte moderna, che comprende centinaia di opere d’arte europee ed americane del XX secolo. Si trova a Palazzo Venier dei Leoni, un tempo  casa di Peggy Guggenheim. Ospita la collezione personale di arte del ventesimo secolo di Peggy Guggenheim, oltre ad opere di altre collezioni e mostre temporanee. 
Qui potrete ammirare capolavori soprattutto del Cubismo, Futurismo, Pittura Metafisica, Astrattismo europeo, Surrealismo ed Espressionismo Astratto americano.  Sono infatti esposte opere di artisti come Boccioni, Chagall, Dalì, Magritte, Modigliani, Picasso, Warhol .
Se vi piace l’arte moderna, tra i musei di Venezia questo è un’ottima scelta.

Indirizzo: Calle San Cristoforo, Dorsoduro 701-704
Orari: aperto tutti i giorni (tranne il martedì e 25 dicembre), dalle 10.00 alle 18.00
Vaporetto: linea 1 fermata Accademia o Salute, linea 2 fermata Accademia

2. Museo Correr

Situato in Piazza San Marco nell’Ala napoleonica, è dedicato al nobile Teodoro Correr (1750-1830), che lasciò alla città le sue ricche collezioni. Occupa anche alcuni ambienti delle Procuratie Nuove.
E’ il museo della cultura veneziana, perché tele, monete, armi, raccontano le istituzioni, le vicende urbanistiche e la vita quotidiana nobile e popolare della Serenissima.
Salita la scala monumentale che corrisponde all’ingresso, si entra nella loggia napoleonica, che ospita statue e bassorilievi del Canova. Altre opere di questo artista le potete ammirare nelle due sale successive, le Sale Neoclassiche.
Queste ospitano anche una collezione di dipinti, libri, medaglioni e altre cose risalenti all’Ottocento.
Vi segnaliamo che dal museo Correr si gode una bellissima vista su Piazza san Marco con la sua strepitosa Basilica.

Museo Correr a Venezia: vista su Piazza San Marco
La vista su Piazza San Marco dal Museo Correr

Le sale seguenti le Sale Neoclassiche sono dedicate alla civiltà veneziana: troverete monete e stendardi della Repubblica, modelli di galeoni, strumenti originali di navigazione e una raccolta di armi antiche. Di particolare interesse è la Quadreria, che raccoglie i dipinti del Museo.
Dal Museo Correr si accede al Museo Archeologico.

Indirizzo: Piazza San Marco, San Marco 52
Orari: aperto tutti i giorni (tranne il 25 dicembre e 1 gennaio) dalle 10.00 alle 19.00, dal 1 novembre al 25 marzo dalle 10 .00 alle 17.00
Biglietti: € 25.00 € intero, € 13.00 ridotto
Vaporetto: linea 1 fermata Vallaresso o San Zaccaria; linea 2 fermata Giardinetti; linea 5.1 o linea 4.1 fermata San Zaccaria


3. GALLERIE DELL’ACCADEMIA

Contiene la più grande raccolta di opere della pittura veneziana dal XIV al XVIII secolo. E’ una delle pinacoteche di maggior pregio in Italia e certamente La più importante del Veneto.
Sono ospitate all’interno di un complesso formato da tre edifici: la Scuola Grande della Carità, la Chiesa di Santa Maria della Carità e il Convento dei Canonici Lateranensi opera del Palladio. La collezione è nata in un primo momento come Pinacoteca dell’Accademia di Belle Arti e solo agli inizi del XIX secolo è diventato un museo autonomo. Le gallerie dell’Accademia ospitano alcuni dei capolavori di grandi maestri del calibro di Bellini, Giorgione, Mantegna, Tiziano, Tintoretto, Veronese e Tiepolo.

Da non perdere assolutamente la Quadreria, che potrete visitare il venerdì e il sabato mattina su prenotazione. Sono esposti 88 capolavori di artisti della pittura veneta della fine del Quattrocento e del Settecento, da Nicolò di Pietro a Cima da Conegliano e Tintoretto, fino a Tiepolo, Longhi e Hayez, conservati nel monastero palladiano accanto alle Gallerie.

Indirizzo: Campo della Carità, Dorsoduro 1050
Orari: aperto lunedì dalle 8:15 alle 14, gli altri giorni dalle 8:15 alle 19:15 (chiuso 1 gennaio, 1 maggio e 25 dicembre)
Biglietti: € 12.00 intero, 2 € ridotto, gratuito ogni prima domenica del mese ( in occasione di esposizioni temporanee il prezzo del biglietto è suscettibile di variazioni )
Vaporetto: linea 1 o 2 fermata Accademia

4. Ca’ Rezzonico Museo del ‘700

Essendo un emblematico palazzo signorile, Ca’ Rezzonico è stata sistemata come Museo del ‘700 veneziano, inteso a illustrare la vita dell’ultimo secolo della gloria della Serenissima attraverso decorazioni e mobili antichi. Merita una visita anche solo per la vista sul Canal Grande.
Bellissimo lo scalone del Massari che porta al Salone da Ballo, decorato con affreschi e arredato con mobilio del ‘700. Da vedere l’affresco del Tiepolo nella sala del Trono, che raffigura l’allegoria del merito tra nobiltà e virtù.
Sicuramente è uno dei Musei di Venezia che val la pena visitare.

Indirizzo: Fondamenta Rezzonico, Dorsoduro 3136
Orari: aperto tutti i giorni (tranne il martedì), dal 1 novembre al 31 marzo dalle 10.30 alle 16.30, dal 1 aprile al 31 ottobre dalle 10.30 alle 18.00
Biglietti:  € 12 intero, € 9.50 ridotto
Vaporetto: linea 1 fermata Ca’ Rezzonico

5. Galleria Internazionale d’Arte Moderna Ca’ Pesaro

E’ nata nel 1897 dalla selezione di opere esposte alle prime Biennali, a cui si sono affiancate pitture, sculture e realizzazioni grafiche italiane e straniere. Rappresenta uno dei punti di riferimento insieme alle analoghe istituzioni di Torino e Roma. La Galleria ospita capolavori di tutti i principali artisti delle correnti del XIX e del XX secolo, come Klimt, Chagall, Mirò, Kandinsky, Klee, Matisse, Moore, solo per citarne alcuni. Questi sono esposti  lungo le dieci sale del primo piano del palazzo. Al secondo piano si trovano invece le mostre temporanee.

Indirizzo: San Stae, Santa Croce 2076
Orari: aperto tutti i giorni (tranne il lunedì), dal 1 novembre al 31 marzo, dalle 10.30 alle 16.30, dal 1 aprile al 31 ottobre dalle 10.30 alle 18.00
Biglietti:  € 14 intero, € 11.50 ridotto (comprendente anche l’ingresso al Museo d’Arte Orientale)
Vaporetto: linea 1 fermata San Stae

6. Museo d’Arte orientale

Una delle più importanti collezioni europee del periodo Edo e di oggettistica giapponese. Sono esposte armi e armature leggere risalenti al XVII e XIX secolo, raccolte da Enrico di Borbone durante un suo viaggio in Asia. La collezione comprende opere d’arte e un’infinità di eleganti oggetti di uso domestico.
Senz’altro uno dei musei di Venezia da visitare se vi piace il genere.

Indirizzo: San Ste, Santa Croce 2076
Orari: da martedì a domenica, dal 1 aprile al 31 ottobre dalle 10.00 alle 18.00, dal 1 novembre al 31 marzo dalle 10.00 alle 17.00; chiuso il lunedì, 25 dicembre e 1 gennaio.
Biglietti:  € 10 intero, € 7,50 ridotto (include un ingresso anche alla Galleria Internazionale d’Arte Moderna)
Vaporetto: linea 1 fermata San Stae

7. Museo Storico Navale

Espone numerosi modelli, dagli antichi vascelli alle moderne navi da guerra. E’ ricavato in un ex granaio e ripercorre la storia marittima di Venezia e dell’Italia. Al primo piano c’ una riproduzione del sontuoso Bucintoro, la galea cerimoniale del doge e numerosi modelli di velieri.
Il piano terra e dedicato alle armi.

Indirizzo: Riva San Biasio, Castello 2148
Orari: tutti i giorni, dal 1 aprile al 3 ottobre dalle 10.00 alle 18.00 e dal 1 novembre al 31 marzo dalle 10.00 alle 17.00
Biglietti:  € 10 intero, € 7.50 ridotto
Vaporetto: linee 1, 4.1, 4.2 fermata Arsenale

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I sestieri di Venezia

Per visitare Venezia, è importante sapere come è organizzata. Potrete così orientarvi e sapere  come programmare i vostri spostamenti alla ricerca di tutte le meraviglie che città offre. Contrariamente alle altre città, di solito divise in quartieri, la Serenissima ha suddiviso la sua superficie in 6 aree.
Sono i famosi sestieri di Venezia.
Questa ripartizione risale alle sue origini.
Ogni sestiere aveva il proprio consigliere ducale, eletto nel Minor Consiglio ed era sorvegliato da un caposestiere.
Questi era incaricato di riferire al Governo l'identità e il comportamento dei cittadini che lo abitavano.
Il modello di organizzazione di Venezia spesso veniva riportato nelle città che erano sotto il suo controllo.
Una curiosità: a livello simbolico i sestieri sono rappresentati da 6 denti anteriori del ferro della Gondola.

Durante il vostro soggiorno per visitare Venezia in 3 giorni, avrete modo di scoprirli tutti.
Apprezzerete le loro caratteristiche e ammirerete le diverse attrazioni che si trovano in ciascuno di essi.
Visto che è sempre presente una gran folla di turisti in coda per poter poter vedere le attrazioni, vi consigliamo di procurarvi i biglietti on line.
Salterete la fila e risparmierete tempo ed energia da dedicare alla visita.

I SESTIERI DI VENEZIA

1. SAN MARCO

È il cuore della città. Pur essendo uno dei quartieri più piccoli, è sicuramente il più affascinante (e il più affollato!).
Prende il nome dalla omonima Basilica. Racchiude le principali attrazioni di Venezia che attirano milioni di visitatori ogni anno da tutto il mondo: Basilica di San Marco, il maestoso Palazzo Ducale, il Campanile, la Torre dell'Orologio, il museo Carrer.

2. SAN POLO

Situato nel pieno centro storico, è il sestiere più piccolo e il più antico.
Da sempre sede del mercato di Rialto, il mercato centrale della città, è una zona molto vivace.
Ci sono tanti negozi, mercati, luoghi da vedere e attrazioni da visitare, primo fra tutti il Ponte di Rialto
È diviso in due parti. Quella a est ospita bellissimi palazzi, quella ad ovest è famosa per le sue chiese.
Come ad esempio quella di Santa Maria Gloriosa dei Frari e la Scuola Grande di San Rocco.

3. DORSODURO

Si trova ad est del Canal Grande.
Deve probabilmente il suo nome alle compatte dune di sabbia che in passato lo caratterizzavano.
Ospita la maggior parte degli edifici universitari ed è perciò la zona più gettonata dagli studenti.
È il quartiere "artistico". Qui si trovano infatti due dei musei d'arte contemporanea più importanti della città:  il Museo dell'Accademia e la Collezione Peggy Guggenheim.
Vicino al Canal Grande si trova inoltre uno dei più splendidi palazzi di Venezia Ca' Rezzonico.


4. CANNAREGIO

A nord del Canal Grande, è una zona molto tranquilla, quasi immersa in un'atmosfera malinconica.
È qui che si trova il Ghetto Ebraico, con le sue Sinagoghe e il Museo.
È il più grande ed il più popolato tra i sestieri  e si divide in due parti.
Una più antica che si affaccia sul Canal Grande con i suoi palazzi, e l’altra più recente e più popolare.
Se amate fare shopping andate sulla famosa Strada Nova, mentre se vi piace l'artigianato e i prodotti vintage passeggiate per le stradine secondarie.

5. CASTELLO

Si tratta del sestiere dove si trova la Venezia più autentica. Una gran parte è occupata dall'Arsenale, il cantiere navale che rese grandissima la marina della Serenissima.
Per secoli fu il fulcro dell'Industria Navale, oggi invece è la sede della Marina Militare Italiana.
Questa zona ospita anche la chiesa di San Zaccaria e ampie zone di verde, come i Giardini della Biennale.

Visitare Venezia - San  Zaccaria nel quartiere Castello.
Foto di Mario Vigna

6. SANTA CROCE

Si estende a nord est della Serenissima e qui, anche se solo per un breve tratto, possono circolare le auto.
È la zona meno turistica della città, dove si trova Piazzale Roma. Può essere quindi un itinerario molto interessante per chi vuole scoprire la vera Venezia.
Confina con San Polo, con il quale quasi si fonde. In questa parte della città sono presenti due dei quatto ponti che attraversano il Canal Grande, cioè il Ponte di Calatrava e il Ponte degli Scalzi.

 

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Il più bei palazzi di Venezia

I più bei palazzi di Venezia

Tra le tante meraviglie da vedere quando si va a visitare Venezia, ci sono anche i suoi strepitosi palazzi. Affacciati sul Canal Grande, sulle calli o su canali, i palazzi di Venezia lasciano sempre a bocca aperta.
La città ne conta tantissimi, ma noi qui vi segnaliamo quelli che secondo noi non possono mancare nei vostri scatti.

1. CA’ D’ORO

Si chiama così per le dorature che originariamente decoravano i dettagli scultorei della facciata rivolta verso il Canal Grande. Venne costruito nel XV secolo su commissione di Mario Contarini e rappresenta un capolavoro del gotico veneziano. La facciata che dà sull’acqua è splendida per i marmi policromi, il raffinato equilibrio tra il portico e il loggiato ad archi intrecciati a sinistra e la muratura piena dell’ala destra.
Nel 1895 venne acquistata da Giorgio Franchetti ed oggi ospita l’omonima galleria.
Dove si trova: sestiere Cannaregio
Affacciato sul Canal Grande: Si

2. PALAZZO CONTARINI DEL BOVOLO

Eretto nel XV-XVI secolo, questo affascinante palazzo rinascimentale deve il suo nome alla bellissima scala esterna a chiocciola (bovolo in veneziano). È uno degli esempi del primo rinascimento veneziano, opera di Giovanni Candi. Il palazzo si presenta come una torre cilindrica attorno alla quale si snodano archetti su colonne che ricordano quelle del vicino loggiato. Si può salire sulla scala che si può perfettamente vedere dall’esterno. Una volta in cima potrete godere di un magnifico panorama di Venezia.
Dove si trova: sestiere San Marco
Affacciato sul Canal Grande: No

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3. CA’ PESARO

È sede della Galleria Internazionale di Arte Moderna. Progettato da Baldassarre Longhena, che lo realizzò solo fino al primo piano, cattura l’attenzione dei turisti sui vaporetti con il suo stile barocco piuttosto sobrio. presenta anche influenze degli ideali rinascimentali del Sansovino.
È considerato uno dei palazzi più importanti per la sua mole e la sua qualità decorativa.
Dove si trova: sestiere Santa Croce
Affacciato sul Canal Grande: Si

4. CA’ REZZONICO

Iniziato dal Longhena a metà del 1600 e terminato dal Massari nel 1750, Ca’ Rezzonico è un’altro dei Palazzi di Venezia assolutamente da vedere.
Costruzione superba, non passa certo inosservato. Poichè è un emblematico palazzo signorile settecentesco, l’edificio è stato fatto diventare il Museo del ‘700, volto a illustrare la vita dell’ultimo secolo della gloria della Serenissima attraverso decorazioni e mobili antichi.
Dove si trova: sestiere Dorsoduro
Affacciato sul Canal Grande: Si

5. PALAZZO VENDRAMIN CALERGI

Oggi sede del Casinò di Venezia, venne realizzato a fine XV secolo e rappresentata un capolavoro di sobria eleganza rinascimentale di Mauro Codussi.
Qui morì il compositore Richard Wagner. È possibile fare un giro al pian terreno del Casinò in orario di apertura. Per accedere alle sale da gioco invece bisogna pagare e indossare abiti formali.
Dove si trova: sestiere Cannaregio
Affacciato sul Canal Grande: Si


6. CA’ FOSCARI

Oggi sede dell’omonima Università, è il più grande esempio dell’architettura gotica veneziana nel suo ultimo periodo alla metà del XV secolo. Alcuni elementi della facciata che ricordano da lontano le decorazioni di Palazzo Ducale. Rappresenta l’unico esempio di palazzo gotico con loggia traforata a otto archi. Questi, insieme al fregio realizzato a quadrilobi e ai semilobi alle estremità, hanno l’effetto di dilatare tutta la facciata. Fu residenza della famiglia Foscari, e qui mori il doge Doge Francesco Foscari, il cui stemma si trova sopra la loggia.
Dove si trova: sestiere Dorsoduro
Affacciato sul Canal Grande: Si

Se volete scoprire , oltre ai palazzi, cosa c’è da vedere a Venezia, cliccate sul nostro aerticolo dedicato!

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Posti da visitare a venezia

Se siete indecisi sui posti da visitare a Venezia vi capiamo benissimo. É infatti un luogo come nessun’altro: con i suoi canali tortuosi e il labirinto di strade strette, è facile perdersi nella bellezza di questa città galleggiante.
Ma non preoccupatevi, ci pensiamo noi con il nostro elenco delle migliori attrazioni da visitare a Venezia. Dall’iconica Basilica di San Marco al pittoresco Ponte di Rialto, c’è qualcosa per tutti in questa città storica.
Perciò indossate scarpe comode, munitevi di macchina fotografica e di tanta curiosità…il viaggio comincia!

Top 5 dei posti da visitare a Venezia

Basilica di San Marco a Venezia. Biglietti prioritari

1. Basilica di San Marco

É la prima attrazione di Venezia che qualunque turista giunto in città corre a vedere. La sua magnificenza lascia sbalorditi: non a torto Charles Dickens la definiva “Irreale, fantastica, solenne, incredibile da cima a fondo”.
Non è difficile perciò capire perchè milioni di persone ogni anno arrivino da tutte le parti del mondo per visitarla.
La basilica, un tempo cappella ufficiale del doge, divenne cattedrale della città solo ne 1807 e rappresenta l’unicità di Venezia, che dalla sua posizione univa Occidente e Oriente, sia nei periodi di pace, che in quelli di guerra.

Destinata ad accogliere le spoglie di San Marco, la sua costruzione iniziò nell’825 d.c. ma venne danneggiata durante un incendio nel corso del X secolo.
Dal 1060 il Doge Domenico Contarini ne ordinò la ristrutturazione che prevedeva però il mantenimento dell’impianto originale. La nuova struttura aveva evidenti prestiti dall’architettura orientale. Venne infatti costruita sul modello della Basilica dei Santi Apostoli di Costantinopoli.
Eretta su una pianta a croce è sormontata da 5 cupole rotonde a loro volta coronate da cupolette a cipolla. La facciata è strepitosa: presenta due livelli di 5 arcate con coronamento gotico ed è decorata con splendidi mosaici, ancor più meravigliosi quando vengono colpiti dalla luce del sole, specie al tramonto! 
Per più di 500 anni i dogi proseguirono ad ingrandire e abbellire la basilica arricchendola con una grande quantità di tesori, frutto delle razzie perpetrate durante le Crociate nel vicino Medio Oriente, soprattutto a Costantinopoli.

Quando visitarla

Da novembre a marzo/aprile (Pasqua): 9.45-17.00, domenica e festivi 14.00-16.00
Da marzo/aprile (Pasqua) a novembre: 9.45-17.00, domenica e festivi 14.00-17.00 (salvo variazioni per celebrazioni liturgiche).

Come raggiungerla

La cosa migliore è andarci a piedi, con una bella passeggiata con cui potrete già iniziare a conoscere la città. Ci si impiegano più o meno 30-40 minuti. Se optate invece per il vaporetto:

  • Da Piazzale Roma prendete le linea 1 (circa 40 min), 2 (circa 30 min) o 5.1 (circa 20 min). Le ultime due linee sono dirette.
  • Dalla stazione ferroviaria di Santa Lucia prendete le linea 1 (circa 35 min), 2 (circa 25 min) o 5.1 (circa 25 min).
Palazzo ducale, tra le attrazioni di Venezia

2. Palazzo Ducale

Sicuramente da inserire nella lista dei posti da visitare a Venezia, è tra le principali attrazioni della Serenissima. Si trova proprio nel cuore della città, nel Sestiere San Marco.
Insieme alla Basilica , al Campanile e alla Torre dell’Orologio, ha reso Piazza san Marco uno dei luoghi più visitati al mondo.
Proprio per questo come è noto, sono lunghissime le file per entrare a visitarlo. Per saltare la coda e dedicare tutte le vostre energie alla visita, vi consigliamo perciò di acquistare i biglietti on line.
Capolavoro dell’architettura civile veneziana, si affaccia sul molo con la su massa alleggerita da un portico e un loggiato sovrapposti, sui poggia una parete piena, decorata di marmi bianchi e rosati, a motivi geometrici. 
Rappresenta la massima espressione della potenza di Venezia e del suo impero.
Indubbiamente il palazzo, nella sua magnifica ricchezza, esprime il desiderio di esaltarsi e mostrarsi come stato ricco, potente e favorito da Dio.

Quando venne fondato, nel IX secolo d.c., sotto il doge Agnello Partecipazio, fungeva da fortezza e mantenne il suo aspetto fortificato fino al primo terzo del XII secolo.
Da questo periodo in poi, ci furono una serie di interventi che portarono al trionfo del gotico.
Il palazzo venne diviso in 3 parti che inglobarono le strutture precedenti: la parte verso il Bacino di San Marco, la più antica, ospita la Sala del Maggior Consiglio, la parte verso la piazza, dove si trova la Sala dello Scrutinio e la parte sul lato opposto, dove invece risiedeva il doge e si trovavano gli uffici del Governo.

Queste parti sono state realizzate in momenti diversi nel corso dei secoli, ma fondendo sapientemente ed armonicamente stili ed elementi architettonici, che hanno dato come risultato un tesoro unico al mondo.

Quando visitarlo

Dal 1 aprile al 31 ottobre: da domenica a giovedì 8.30 – 21.00 (ultimo ingresso ore 20.30), venerdì e sabato 8.30 – 23.00 (ultimo ingresso ore 22.30)
Dal 1 novembre al 31 marzo: 8.30 – 19.00 (ultimo ingresso ore 18.30)

Come raggiungerlo

La cosa migliore è arrivarci a piedi. Farete una bella passeggiata e inizierete a conoscere la città. Ci vorranno più o meno 30-40 minuti. Se optate invece per il vaporetto:

  • Da Piazzale Roma: Linea 1 fermata Vallaresso o San Zaccaria Linea (40 minuti);  2 fermata Giardinetti (30 minuti);  Linea 5.1 (la più veloce, impiega 20 minuti) o Linea 4.1 (30 minuti), fermata San Zaccaria
  • Dalla Stazione Ferroviaria di Venezia Santa Lucia: Linea 1 fermata Vallaresso o San Zaccaria; Linea 2 fermata Giardinetti; Linea 5.1  fermata San Zaccaria
Itinerari a Venezia: il Ponte di Rialto

3. Ponte di Rialto

Non deve mancare nella vostra lista dei posti da visitare a Venezia.
Uno dei simboli eterni di Venezia si trova proprio sull’ansa, nel punto più stretto del Canal Grande di cui unisce le due rive.
Non potete mancare di fotografarlo (è sicuramente tra i posti instagrammabili a Venezia), né di utilizzarlo come luogo da cui immortalare la città.
Il ponte è sempre pienissimo di turisti che lo attraversano, attirati dalla profusione di botteghe e negozi posti su entrambi i lati. Analogamente al Ponte Vecchio di Firenze, si trovano soprattutto gioiellerie, profumerie, articoli in pelle e in seta.

Visto il perenne affollamento, per godervelo al meglio vi suggeriamo di visitarlo nei momenti di minore afflusso, come al mattino presto o verso il tardo pomeriggio.

É uno dei 4 ponti che, insieme al Ponte dell’Accademia, al Ponte degli Scalzi e al Ponte della Costituzione attraversano il Canal Grande.
Il primo passaggio che collegava le due sponde del canale fu un ponte di barche costruito nel 1180. Ne seguirono delle versioni in legno nel 1264 e nel 1310.
Nel 1444 crollò sotto il peso degli spettatori che si erano radunati per assistere al passaggio della sposa del marchese di Ferrara. Dopo quell’evento venne ricostruito in solo 3 anni su progetto dell’architetto Antonio da Ponte che lo realizzò in marmo.

Come raggiungerlo

Potrete arrivare dal Ponte di Rialto facilmente con la line a 1 e 2 del vaporetto. La fermata è Rialto
A piedi da piazzale Roma con una passeggiata di circa 20 minuti.

Teatro La Fenice di Venezia, tra le attrazioni da non perdere

4. Il Teatro La Fenice

Se siete appassionati dell’Opera o semplicemente amate il teatro, questa è una tappa immancabile del vostro itinerario per visitare Venezia.
Si tratta infatti del principale teatro lirico di Venezia, oltre ad essere tra i più prestigiosi. Qui hanno eseguito le loro opere maestri come Gioacchino RossiniVincenzo Bellini Giuseppe Verdi, così come artisti del Novecento del calibro di Igor’ Stravinskij, Sergej Prokof’ev ed altri ancora.

Il teatro (apre alle 9,30 del mattino) si trova nel sestiere San Marco, a cinque minuti a piedi dalla omonima piazza.
Costruito a partire dal 1790 da Antonio Selva e inaugurato con l’opera “I giochi di Agrigento” di Giovanni Paisiello.
Spettatori illustri de La Fenice furono, nel 1859, l’Imperatore d’Austria Francesco Giuseppe e sua moglie Sissi (occuparono il gran palco reale) e Vittorio Emanuele III e Elena di Montenegro nel 1895.
Nell’arco di 200 anni venne distrutto due volte (1836 e 1996), e come l’uccello di cui porta il nome, per due volte è risorto dalle sue ceneri.
Dalla sua riapertura, il 1° gennaio del 2004 ospita il famoso Concerto di Capodanno, trasmesso in diretta dalla Rai e anche dai principali canali televisivi di Austria, Germania, Svizzera, Albania e Francia
Lo si può visitare e la visita prevede un tour tra gli stucchi e le decorazioni dorate delle prestigiose sale. Scoprirete i retroscena e i segreti del Teatro e dei suoi protagonisti, ripercorrendone la storia dalle origini fino ai nostri giorni.

 
Quando visitarlo

Il Teatro è aperto per le visite tutti i giorni dalle 9.30 alle 18.00.
Si possono verificare variazioni di orario per ragioni artistiche o tecniche

Come raggiungerlo

Potete arrivarci tranquillamente a piedi (ve lo consigliamo) con una passeggiata di 25 minuti circa.
Se scegliete di raggiungerlo in vaporetto:

  • Linea 1, fermate Rialto, Sant’Angelo, San Samuele o San Marco (Vallerosso)
  • Linea 2, fermate Rialto o San Marco (Vallerosso)
Burano, gita tra le isole della laguna

5. Le isole della laguna

Tra i posti da visitare a Venezia non possono mancare le isole della laguna. Fare giro a Burano, Murano e Torcello si rivelerà senza dubbio una bellissima esperienza.
Murano è famosa per la lavorazione del vetro. Qui verso la fine del Duecento si trasferì la maggior parte dei laboratori in cui avveniva la lavorazione del vetro. Questo per allontanare da Venezia le fornaci e con esse il pericolo di incendi. Da non perdere il museo del vetro, se volete scoprire la storia del vetro e delle sue tecniche di lavorazione.
Non mancate di andare in una delle diverse fornaci se invece vi piace l’idea di osservare gli artigiani all’opera. Ne rimarrete affascinati. Le fornaci si concentrano soprattutto lungo le fondamenta dei vetrai.

Un’altra tappa della vostra visia a Murano può essere la Chiesa dei santi Maria e Donato e i suoi splendidi mosaici.

Vale la pena visitare anche Burano, un’incantevole villaggio di pescatori famosa per i suoi merletti.
Oggi è difficile trovare dove ancora li fanno a mano, ma se ne siete amanti potrete trovarli al Museo del Merletto, che si trova nella Piazzetta dell’isola.
Arrivati a Burano verrete colpiti prima di tutto dal colore. L’isola è infatti caratterizzata da case colorate con colori pastello vivacissimi che furono scelti dai pescatori che desideravano vederle spuntare il prima possibile sull’orizzonte.
Non andate via senza assaggiarei buranelli, dolci tipici dell’isola, a forma di ciambella 

Oggi abitata da pochissime persone, Torcello si trova a cinque minuti di vaporetto da Burano.
Arrivati sull’isola seguite le Fondamenta Borgognoni che costeggiano il canale e che portano al cuore dell’isola in 10 minuti. Qui verrete immersi in un’atmosfera decadente e rurale.
Nonostante lo stato di abbandono, Torcello permette ai visitatori di farsi un’idea del luogo in cui sorse il primo insediamento urbano della laguna.
Da visitare c’è la Basilica di Santa Maria dell’Assunta, fondata nel VII secolo e che rappresenta la più antica cattedrale di Venezia. L’edificio visibile oggi risale all’ampliamento dell’824 e alle ricostruzioni del 1008. E’ possibile salire in cima al campanile.

Andate alla fermata Fondamenta Nuove e prendete la linea LN del vaporetto per andare a Torcello.
Quest’isola ha una piazza principale ormai assediata dalla vegetazione e pochi edifici e monumenti dall’aspetto trascurato. Nonostante lo stato di abbandono, Torcello permette ai visitatori di farsi un’idea del luogo in cui sorse il primo insediamento urbano della laguna.
Una Volta scesi dal vaporetto percorrete la strada a fianco del canale e in dieci minuti raggiungerete il centro dell’isola. Da visitare c’è la Basilica di Santa Maria dell’Assunta, con bellissimi mosaici, fondata nel VII secolo e che rappresenta la più antica cattedrale di Venezia.
L’edificio visibile oggi risale all’ampliamento dell’824 e alle ricostruzioni del 1008. E’ possibile salire in cima al campanile.
Da non perdere anche il trono di Attila, situato al centro della piazza, il museo di Torcello, il ponte del diavolo, secondo la leggenda edificato dal diavolo in una sola notte e perciò rimasto incompiuto.

Come raggiungerle

Vaporetto: Se partite dal centro storico, la fermata più comoda è dalle Fondamente Nuove, da dove parte quello più veloce.

  • Da Venezia a Murano : prendete il vaporetto n. 12,  arriverete in 10 minuti.  
  • Da Murano a Burano: dalla fermata Faro salite sul vaporetto nr. 5. il viaggio dura una mezz’oretta.
  • Da Burano a Torcello: prendete il vaporetto n. 9 che passa ogni 15 minuti facendo da navetta tra le due isole. La durata del tragitto è brevissima, solo 5 minuti.

Nel momento in cui dovete rientrare a Venezia: 

  • Se siete a Burano: prendete il vaporetto n. 12 che ferma a Murano e poi alla Fondamenta nuove. il tempo di percorrenza è di circa 40-45 minuti.
  • Se siete a Torcello:  se rientrate dopo le 18.00 prendete il vaporetto n. 12 che arriva a Fondamenta Nuove. Se invece rientrate prima andare a Burano e da lì prendere il vaporetto n. 12

Un’altra maniera per raggiungere le isole della laguna è fare un tour guidato…non dovrete pensare a nulla se non a godervi la visita! 
Potrete trovare alcune proposte a questo link.

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Lo Squero di San Trovaso

Se siete curiosi di capire come vengono costruite le gondole fate una visita allo Squero di San Trovaso.
Si trova nel sestriere di Dorsoduro (Fondamenta Bonlini, 1097), a pochi passi dalla Collezione Peggy Guggenheim, ed è uno dei pochi cantieri rimasti dove si costruiscono e si riparano le imbarcazioni tipiche della laguna di Venezia.
Oltre alle gondole, infatti, in questo posto, attivo dal 1600, prendono vita non solo gondole, ma anche pupparini, sandoli, sciopòni.
É ben visibile dalle Fondamenta Priuli, dall’altra parte del Rio Trovaso su cui si affaccia.

Il nome San Trovaso è una contrazione dialettale di due santi patroni, san Gervasio e san Protasio.

Il termine squero invece deriva dalla parola squara, che in dialetto veneziano indica la squadra di persone (i maestri d’ascia, o anche squerarioli) che collaborano alla realizzazione delle imbarcazioni.
Un’altra ipotesi collega la parola squero al greco eschárion ovvero cantiere.

Ma come è fatto lo Squero di San Trovaso?

Visitare Venezia - Lo Squero di San Trovaso
Lo Squero di San Trovaso. Foto di Matthia Suessen – Wikipedia

L’edificio che lo ospita non ha nulla a che fare con l’architettura tipica veneziana. Come gli altri squeri ha la forma caratteristica delle case di montagna, cosa eccezionale per la città lagunare. Come mai?
La risposta è da ricercare nella provenienza dei maestri artigiani .
Arrivavano infatti dalle zone del Cadore, a nord del Veneto, da cui giungeva il legname per la costruzione delle imbarcazioni.
Caratteristiche di queste costruzioni erano il piazzale inclinato verso il canale per l’accesso delle imbarcazioni e una tettoia di legno, chiamata tesa, usata per lavorare al riparo dalla pioggia e come deposito degli strumenti di lavoro.
Nello Squero di San Trovaso le gondole vengono lavorate interamente a mano, con le tecniche di una volta.
Anche la loro movimentazione viene fatta esclusivamente grazie alla forza delle braccia.
Per la sua posizione è molto facile fotografarlo. Non mancate di fare qualche scatto!

Come raggiungerlo

A piedi: seguite le indicazioni che dalla Stazione di Santa Lucia portano a Piazza San Marco attraverso il Ponte dell’Accademia

In vaporetto: dalla stazione ferroviaria Venezia Santa Lucia prendete la linea 2 e scendete alla fermata Zattere. Da qui arriverete con una passeggiata di soli 3 minuti.

Come visitarlo

Lo squero organizza visite guidate che durano circa mezz’ora che permettono di capire le caratteristiche delle gondole e le tecniche di lavorazione. Per tutto il percorso verrete accompagnati da un maestro d’ascia.

Essendo un luogo di lavoro, per accedere alle visite dovrete accordarvi via mail: info@squerosantrovaso.com.
Per info visitate il sito web ufficiale dello squero.

Come si costruisce una gondola

Ancora al giorno d’oggi queste particolari imbarcazioni sono completamente realizzate da artigiani ancora in attività. Per costruirla possono volerci fino a tre mesi.
Il cosiddetto squerarolo lavora a mano, senza l’aiuto di un progetto scritto e soprattutto personalizzando l’imbarcazioni in base alle richieste dell’acquirente.
La gondola è il vero gioiello dell’arte nautica veneziana. Nel corso del tempo ha subito modifiche e miglioramenti.
É realizzata con ben 8 diversi tipi di legno, con proprietà diverse, che vengono essiccati in modo naturale (1 o 2 anni) Consta di 280 pezzi, è lunga di 11 metri, ed il suo peso varia tra i 350 e i 400 chili.
Ha una forma asimmetrica, con il lato sinistro più largo del destro. É caratterizzata da un lungo remo, manovrato appoggiandolo ad una sorta di scalmo libero chiamato fórcola. Questo si inserisce nel suo apposito alloggiamento e viene sfilato dopo l’uso.

La gondola ha bisogno di una costante manutenzione, perciò viene ridipinta ogni due anni.
Il colore della gondola è nero. Inizialmente era dovuto al colore della pece, usata per impermeabilizzare lo scafo. Poi venne esteso a tutta la barca a seguito dei decreti del Senato veneziano e dei Provveditori alle Pompe (dal 1609) finalizzati a limitare l’eccessivo sfarzo nella decorazione delle imbarcazioni, anticamente coperte di stoffe preziose e dorature.

Per costruire le gondole vengono usati legni di larice e abete per le parti che andranno in acqua, ciliegio, rovere, mogano, tiglio, olmo e noce invece per le parti portanti.

La costruzione della gondola passa per diverse fasi:

  1. COSTOLATURA: viene realizzato lo scheletro dell’imbarcazione usando costole maestre, disposte su un apposito letto di legno
  2. FISSATURA DELLE FIANCATE DI LEGNO: prima queste vengono preparate per renderle più malleabili bagnandone una parte e scaldandone l’altra utilizzando canne di palude. Dopo di ciò ogni pezzo viene fissato
  3. CAPOVOLGIMENTO DELLA GONDOLA: in questa fase viene accentuata la su forma a mezzaluna. Ogni gondola deve essere realizzata a seconda del peso del suo gondoliere, ovvero la persona che la ha commissionata.
  4. REALIZZARIONE DEL FONDO PIATTO: viene costruito il fondo piatto in abete e si realizza il ferro di prua. una volta quest’ultimo serviva ad appesantire la gondola e facilitare così la navigazione. Oggi ci sono altri accorgimenti e il ferro di prua, che rimane come simbolo di Venezia, è fatto di alluminio.

Una curiosità: dal momento che è storta verso destra, come mai la gondola non si rovescia?
Perché il gondoliere, rimanendo in piedi fa si che si raddrizzi. In pratica la stabilizza.

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Le Zattere di Venezia: itinerario

Le zattere di Venezia rappresentano la passeggiata più piacevole della Serenissima, soprattutto d’estate, al tramonto, quando tutti escono a fare due passi nella brezza serale.
Ma già in primavera, quando il sole comincia ad essere tiepido, è bellissimo starsene seduti a godersi il tepore e il panorama meraviglioso.
Ci sono infatti molte panchine posizionate lungo la riva, che diventano spesso il punto di ritrovo per gli studenti universitari che studiano nelle le biblioteche dell’Università di Ca’ Foscari.
Le Fondamenta delle Zattere di Venezia trovano nel sestriere di Dorsoduro. Partono da San Basilio e arrivano fino a Punta della Dogana, costeggiando per circa un chilometro e mezzo il Canale della Giudecca. L’isola infatti si trova proprio di fronte.

Come indica la parola zattere, qui approdavano enormi tronchi d’albero che arrivavano dalle foreste alpine o dalle rive della Dalmazia. Questi venivano poi usati per costruire imbarcazioni (tra cui le zattere che li trasportavano appunto), edifici e mobili.
Le Zattere erano il luogo dove si trovavano non solo magazzini, fornaci, squeri ma anche monasteri, ospedali e ospizi. 
Vennero costruite in base al decreto dell’8 febbraio 1519 che stabiliva di lastricare in pietra le fondamenta che da Santa Marta arrivava a Punta della Dogana.
Si dividono in quattro zone: Zattere ai Saloni (partendo dalla Punta della Dogana), allo Spirito Santo, ai Gesuati, al Ponte Lungo.

Passeggiata per le Zattere di Venezia

1. Cominciate dalla punta ad ovest, da San Basilio, che deve il suo nome dal monastero oggi scomparso. Andando più avanti, al civico 1473 trovate un palazzo giallo chiaro. Come si capisce dalle due lapidi poste ai lati della statua di Sant’Antonio Abate, qui sorgeva la Scuola dei Luganegheri. Era la gilda (corporazione di artigiani e mercanti con fini di mutua assistenza) dei salumai. Questa era protetta dal santo legato all’agricoltura e, soprattutto, alla lavorazione del maiale.

A Venezia infatti un tempo c’erano molti artigiani che arrivavano dalle montagne e che producevano salami, prosciutti e altri insaccati. Oggi però tutte queste prelibatezze non vengono fatte più qui e il palazzo è sede del ristorante Riviera.
Tanti degli edifici della zona sono state sedi di uffici. Il quattrocentesco Palazzo Molin ad esempio era sede, come recita ancora l’iscrizione a lei dedicata, dell’Adriatica di Navigazione, la storica società che portava lo stemma della marina della serenissima.

2. Procedendo più avanti, nel cinquecentesco Palazzo Priuli Bon era invece ospitato il Consolato Francese. La porta di ingresso sulla destra ospita un batacchio in bronzo elaborato che raffigura Nettuno con due cavalli alati.
3. Andando ancora avanti, poco dopo Ponte Longo, trovate la Chiesa di Santa Maria della Visitazione.
Spogliata per ordine di Napoleone, conserva solo il prezioso soffitto a cassettoni con dipinti di 58 profeti e santi, opera di un artista umbro sconosciuto.

4. Sulla sinistra della chiesa c’è l’accesso ad un ex monastero, ora sede di una struttura di ospitalità religiosa e centro Congressi Don Orione Artigianelli.
Sempre sulla sinistra c’è un raro esemplare di testa di leone in pietra con le fauci spalancate, che serviva per raccogliere le denunce anonime. Troverete anche un’iscrizione che fa riferimento alle denunce sulla salute pubblica a Dorsoduro.

5. Nell’angolo si trova la chiesa dei Gesuati (Chiesa di Santa Maria del Rosario). L’edificio che vediamo ora venne edificato nel 1743 da Giorgio Massari e presenta decorazioni in stile barocco e rococò. Il soffitto invece è affrescato dal Tiepolo e rappresenta il ritorno dell’affresco a Venezia dopo due secoli di dipinti su tela.

6. Andando ancora avanti alla vostra sinistra si apre Campo Sant’Agnese, dove se volete vi potete fermare un po’. Si tratta di un luogo tranquillo e ombreggiato, con delle panchine.
Lungo le pareti della chiesa di Sant’Agnese e oltre, si trova una serie di grandi semiarchi che partono dal suolo. Stanno ad indicare che un tempo qui esistevano delle rimesse per le barche che risultarono inutili quando il rio su cui si affacciavano venne interrato.

In questo campo avvenne uno degli incidenti più particolari della storia di Venezia.

Nel 1866 alcuni uomini stavano scavando un nuovo pozzo nel giardino di una birreria, quando colpirono per sbaglio un pozzo artesiano. Una colonna d’acqua alta ben 36 metri si alzò in aria e coprì di fango e terra la chiesa e gli edifici intorno.
Inoltre ancor prima avvenne un altro fatto: sempre qui un carpentiere, tal Giovanni Maria Tirinello, fu la causa della peste del 1630 che portò  alla costruzione della chiesa di Santa Maria della Salute.

7. Continuando la vostra passeggiata lungo le Zattere di Venezia, attraversando i due ponti successivi. arrivate all’ex Ospedale degli incurabili, oggi sede dell’Accademia delle Belle Arti.
L’ospedale si chiamava così perchè qui venivano ricoverati i malati di sifilide e altre malattie incurabili.
L’ospedale venne fondato da due nobildonne e poi adibito ad edificio per l’infanzia abbandonata e per ragazze povere. Venne poi destinato a tribunale dei minori. prima di essere quello che è oggi ha subito un completo restauro.
8. Proseguite e arrivate fino alla chiesa di Santo Spirito. Fondata insieme al convento agostiniano nel 1483, oggi appartiene alla Parrocchia dei Gesuati.
Le monache del convento erano ancora più famose delle consorelle di Ognissanti per tenere un comportamento indecoroso.
Il santuario ha un atmosfera serena e solitaria. se alzate la testa al soffitto vedrete una decorazione a trompe l’oleil che vi farà vedere ornamenti tridimensionali di stucco invece che dipinti.

9. Attraversate ora il ponte successivo e trovate sulla sinistra gli antichi Magazzini del Sale, che costeggiano il rio della Fornace. Questa zona, nel XVI secolo ospitava diversi empori per il sale.
Uno dei magazzini, ristrutturato su progetto di Renzo Piano ospita la Fondazione Emilio e Annabianca Vedova, per valorizzare le opere di Emilio Vedova, tra i maggiori esponenti dell’Astrattismo informale.
Negli edifici che non vengono utilizzati come spazi espositivi, ha sede la Reale Società Canottieri del Bucintoro, il più importante circolo di canottaggio della città.

10. Andate ancora avanti per raggiungere la tappa finale della passeggiata: Punta della Dogana.
Si tratta dell’ex porto monumentale di Venezia. Dal 2009 i suoi edifici, ristrutturati dall’architetto Tadao Ando, ospitano opere della Collezione Fransçois Pinault.

Da Punta della Dogana si può ammirare l’intero bacino di San Marco fino a Piazza San Marco, l’isola di San Giorgio, la Giudecca con le sue chiese Palladiane e il Canal Grande.

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Visitare la Giudecca

Se la si guarda dalle Fondamenta delle Zattere, la Giudecca assomiglia alla scenografia di un teatro, con le sue case e le tre chiese del Palladio, capolavori neoclassici, il cui splendore può essere colto appieno solo se ammirate da lontano.
Insieme alla preziosa chiesetta risalente all’IX secolo, intitolata a Sant’Eufemia, le gemme palladiane valgono da sole un’uscita attraverso il canale.
L’isola fa parte di Venezia e della laguna ma, probabilmente per il fatto che non è collegata al centro storico, è riuscita a mantenere una sua identità.
È formata da 8 isolotti collegati tra di loro da diversi ponti e costituita da una fondamenta continua costeggiata dal canale della Giudecca.
La Giudecca è l’isola più estesa della Serenissima ed è da sempre un luogo tranquillo, una zona residenziale che conta circa 5000 abitanti e una presenza turistica non particolarmente grande.
Se soggiornate a Venezia, è sicuramente un luogo da visitare. Un piccolo scrigno che ospita al suo interno alcune tra le chiese e le architetture più belle di tutta la laguna.
Può essere un’ottima idea se volete fuggire per mezza giornata dall’intensa folla turisti che quotidianamente invadono la città.

1. La Giudecca. Un po’ di storia

Nel periodo medievale e rinascimentale, l’isola ospitava ben 7 monasteri. Oggi invece vi risiedono solo i frati cappuccini del Redentore e le suore canossiane.
Qui soggiornò durante l’esilio da Firenze anche Michelangelo, in cerca di solitudine.
La parte sud era inoltre il luogo preferito dai nobili veneziani per la costruzione delle loro ville estive.

Sull’isola erano presenti molti orti produttivi e giardini dai mille colori: nel XVIII secolo questi ultimi venivano affittati per gli appuntamenti d’amore, o come è riportato schiettamente da un documento, per “orge e baccanali”.
Di tanto splendore verdeggiante oggi rimangono solo poche tracce: un esempio è il lussuoso Hotel Cipriani, che presenta una bellissima oasi davanti alla laguna.
L’altra parte della Giudecca è stata a lungo abitata dalla classe operaia. Molte famiglie infatti lavoravano presso le numerose industrie che erano sorte dove una volta si trovavano i giardini lussureggianti e i monasteri che erano stati soppressi.

Tra il XIX e il XX secolo di queste fabbriche ce ne erano molte: alcuni esempi sono il Molino Stucky (era un mulino da grano, poi diventato pastificio ed oggi un lussuoso hotel), le fabbriche di orologi, di pianoforti, fuochi di artificio e birra.
Oggi, negli spazio ormai vuoti degli ex cantieri navali hanno trovato ubicazione, locali, ristoranti e loft che fungono da spazi abitativi e da lavoro. Sono molti gli artisti e gli artigiani che hanno il loro studio o la loro bottega qui.

2. Origine del nome

Sono diverse le teorie sull’origine del nome di questa isola della laguna:

  • In tempi molto lontani veniva chiamata Spinalonga, prabilmente a causa della sua forma allungata a spina di pesce. Il suo ampio canale era chiamato Canale Vigano.
  • Alcuni studiosi ritengono che il nome Giudecca derivi da giudei (zudei in veneziano e da qui Zuecca), cioè dagli ebrei che vivevano sull’isola. Ma questa è una tesi che è ormai stata messa da parte.
  • Un’altra teoria è quella che vuole che il nome derivi dai giudicati, ovvero i nobili veneziani ribelli che vennero giudicati, appunto, e banditi qui nel IX secolo.

3. In giro per la Giudecca: l’itinerario

Potete raggiungere la vostra destinazione esclusivamente via mare con il vaporetto. Potete prendere la linea 2 o la linea 5.1. Se partite dalla stazione di Venezia Santa Lucia ci metterete più o meno mezz’ora. Se invece partite da vicino Piazza San Marco il tempo di percorrenza è di circa 5 minuti.

1. Partite dall’isola di Sacca Fisola, che si trova nella parte più occidentale dell’isola, da cui è separata dal Canale dei Lavraneri. Ci arrivate con le linee del trasporto pubblico Actv 2, 4.1, 4.2 e N.
Questa zona è un’area residenziale edificata di recente.

Molino Stucky

2. Attraversate il ponte dei Lavraneri in legno e raggiungete alla vostra sinistra il Molino Stucky. lo potete riconoscere da lontano grazie alle imponenti e particolari dimensioni e ai suoi mattoni. Si  tratta di un antico mulino e deve il nome al suo costruttore, l’imprenditore Giovanni Stucky, che lo fece costruire a fine Ottocento.
Qui, grazie alla corrente del canale della Giudecca arrivava tutto il grano che veniva poi trasformato in farina. gli operai che lavoravano in questo posto erano circa 5.000. Rimase in funzione fino al 1955.
Oggi è un simbolo eloquente di archeologia industriale ed è adibito ad hotel di lusso.

Chiesa di Sant’Eufemia

3. Proseguite fino a Fondamenta delle Convertite. Girate poi a sinistra e raggiungerete il primo pezzo di fondamenta lungo il canale della Giudecca. All’angolo, si trova la Chiesa di Sant’Eufemia.
Edificata in stile veneto-bizantino (XI secolo), venne fondata ne IX secolo. Si tratta di una delle chiese più antiche dell’isola.
Le forme originarie sono presenti nell’interno a tre navate, che custodisce ancora alcune colonne e capitelli originari dell’XI sec.
Molti dipinti e le decorazioni in stucco invece risalgono al  XVIII secolo. 
La facciata della chiesa guarda su un canale interno, mentre una fiancata, abbellita da un portico con colonne doriche, inserito tra ‘700 e ‘800 di si affaccia sul mare.
Le colonne del portico, risalenti al XVI secolo, appartenevano alla Chiesa dei SS. Biagio e Cataldo, demolita per fare spazio alla costruzione del Molino Stucky.

Chiesa del Redentore

4. Continuate la vostra passeggiata lungo le fondamenta per raggiungere la Chiesa del Redentore.
Tra i capolavori del Palladio è ancora oggi simbolo della vita religiosa e rituale di Venezia.
Prima dei due grandi templi votivi (l’altro è Santa Maria della Salute), fu fatto edificare dal Senato della Repubblica per debellare la peste del 1575-77, che fece 50.000 vittime, quasi un terzo della popolazione.
La peste venne sconfitta pochi mesi dopo l’inizio della costruzione. Per festeggiare l’evento venne gettato un ponte di barche che partendo da Venezia arrivava fino alla Giudecca e su cui passò una lunga processione.
Da allora si celebra la ricorrenza ogni terzo sabato di luglio con la Festa del Redentore
La chiesa, progettata dal Palladio (che sia avvalse della collaborazione di  Antonio da Ponte, lo stesso che realizzerà il Ponte di Rialto) fu completata nel 1592. 
L’edificio rappresenta la piena espressione dello stile palladiano: l’aspetto slanciato, l’imponente scalinata d’ingresso, le proporzioni eleganti ma sobrie.
All’interno si vede l’influsso dell’esperienza romana del Palladio (ad esempio le finestre della volta, simili a quelle delle terme di Roma.
L’uso della pietra bianca d’Istria e dello stucco bianco sono dovute all’intento del costruttore di “tener buoni” i frati francescani. Questo perchè reputavano il progetto troppo grandioso e contro il loro voto di povertà.
Le statue ai lati dell’altare maggiore rappresentano San Marco e San Francesco.

Chiesa delle zitelle

5. Andando ancora avanti per qualche minuto incontrerete il complesso si Santa Maria della Presentazione, conosciuto anche con il nome “chiesa delle zitelle”. In questo convento infatti venivano accolte e aiutate le ragazze povere, che spesso, essendo senza dote, finivano col prostituirsi. Qui veniva loro insegnata l’arte del merletto e del cucito,
La chiesa venne progettata dal Palladio, ma realizzata da Jacopo Bozzetto che la terminò tra il 1582 e il 1586. Sia affaccia direttamente sul canale ed è caratterizzata da un’enorme cupola visibile solo andando dall’altra sponda del canale oppure dai vaporetti.

Casa dei tre oci

6. Poco prima di arrivare alla Chiesa delle Zitelle sorge la Casa dei tre oci, chiamata così per via delle tre grandi finestre che si aprono al primo piano dell’elegante facciata. Progettata da Mario De Maria nel 1913 per commemorare la sua figlioletta Silvia, morta qualche anno prima, divenne la dimora veneziana della famiglia.
I tre finestroni rappresentano l’artista stesso, la moglie e il figlio, mentre la bifora, incorniciate da decorazioni neogotiche che si trova al secondo piano, simboleggia la figlia defunta.
La casa è un esempio di architettura neogotica del primo Novecento.
Nel 2012 viene aperta la Fondazione di Venezia e la casa si impone come luogo d’eccellenza per la fotografia contemporanea, ospitando mostre di Berggruen, che ne ha fatto il distaccamento europeo della sua fondazione.

Il nostro itinerario per visitare la Giudecca termina qui.
Se volete, potete ancora proseguire per l’isola di San Giorgio Maggiore che potete raggiungere prendendo la linea 2 del vaporetto dall’imbarcadero delle Zitelle in direzione San Marco-San Zaccaria e scendendo alla fermata San Giorgio che si trova proprio di fronte alla chiesa.

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