Silvia è content creator dal 2010 ed esperta d'informazione turistica per città d'arte italiane. Laureata in Lettere Classiche, è appassionata della storia, della cultura e delle curiosità delle città del Bel Paese, nonché conoscitrice di tutti i trucchi per una perfetta vacanza in Italia.
Trovare un buon hotel a Venezia non sarà affatto un problema. La Serenissima offre infatti tantissime soluzioni, adatte a tutte le tasche e a tutte le esigenze. Per tutte le informazioni sulle zone dove dormire e i consigli consulta la mia pagina dedicata ai pernottamenti a Venezia. Se vuoi inoltre avere le risposte a tutte le tue domande per visitare Venezia clicca QUI!
In aereo, in macchina, in treno, in autobus, arrivare a Venezia, la città che tutto il mondo ci invidia, non sarà affatto un problema. Sono diverse le soluzioni tra cui puoi scegliere in base alletue esigenze di tempi e costi. Per scoprire tutto quello che devi sapere in proposito, consulta la mia pagina dedicata Come arrivare a Venezia. Se vuoi inoltre avere le risposte a tutte le tue domande per visitare Venezia cliccate QUI!
Muoversi a Venezia, raggiungendo tutte le attrazioni e i luoghi meravigliosi che la città offre, non sarà un problema. Sicuramente il modo migliore per visitarla è andare a piedi, ma se non sei un grande camminatore o avete poco tempo a disposizione, le soluzioni sono diverse: bus, traghetti, vaporetti, taxi d’acqua, gondole, non hai che da scegliere. Per tutte le info e gli approfondimenti per muovervi facilmente a Venezia ti rimandiamo alla nostra pagina dedicata agli spostamenti in città. Se vuoi inoltre avere le risposte a tutte le tue domande per visitare Venezia clicca QUI!
Una vacanza a Venezia di 3 giorni ti permetterà di godere delle principali attrazioni di questo museo a cielo aperto che tutto il mondo ci invidia. Con un buon itinerario, infatti, potrai scoprire tutto ciò che c'è da fare e da vedere a Venezia, sfruttando al meglio il tempo che hai a disposizione per il tuo soggiorno.
Il numero di visitatori che ogni giorno invade la città é davvero enorme. Secondo i dati del Ministero del turismo, nel 2023 sono stati più di 13 milioni!
Perciò, ti consiglio di partire da casa sapendo già quello che vuoi visitare e avendo con te i biglietti per le attrazioni scelte. Salterai le lunghe code, risparmiando tempo e fatica. Con gli accessi prioritari potrai iniziare subito la visita!
Per aiutarti a organizzare il tuo tour, ti propongo qui di seguito il mio itinerario, costruito sulla base delle mie diverse visite alla città. Sentiti libero di seguirlo così com'è o di prenderne solo alcuni spunti. Ti consiglio di cominciare a scoprire Venezia al mattino presto. Eviterai la folla per una parte della giornata, e, nel caso tu stia visitando d'estate, anche il caldo.
N.B: Ricordati di chiedere l'esenzione dal pagamento della tassa di 5 euro introdotta dal Comune di Venezia dal 24 aprile 2024 come contributo di accesso per chi visita la città in giornata (perciò senza pernottamento). Dovrai richiedere l'esenzione a questa pagina, su cui sono riportate anche le informazioni riguardo chi ne ha diritto. Questa particolare tassa sarà da pagare solo in determinati giorni dell’anno. Potrai scoprire quali sono guardando il calendario presente sulla pagina del portale del Comune di Venezia.
Cosa vedere a Venezia in 3 giorni
A seconda che tu arrivi in bus o in treno, ti fermerai in Piazzale Roma o alla stazione di Santa Lucia. Nel caso invece che arrivi con la tua auto, ti suggerisco di non lasciare la macchina nei parcheggi di Piazzale Roma perché molto cari. Scegli invece uno dei tanti parcheggi fuori città, come quello di Porto Marghera o Mestre. Di lì prenderai poi il treno o l’autobus che ti porterà a destinazione.
Il mio itinerario alla scoperta della Serenissima parte dalla stazione di Santa Lucia per andare alla volta del Ghetto Ebraico. Si trova nel sestiere Cannaregio ed è il più antico d'Europa. Una volta uscito dalla stazione proseguie per Lista di Spagna e poi per campo S. Geremia. Attraversae il Ponte delle Guglie (passa sopra il canale di Cannaregio). Gira subito a sinistra e vai avanti fino al sottoportico che trovi sulla sulla destra e che fa entrare nel ghetto. C'è un cartello giallo con una scritta in ebraico che lo segnala. Questo luogo, fuori dai soliti itinerari turistici, ha ospitato gli ebrei a partire dal 1300, fino alla Seconda Guerra Mondiale. Passeggiando per il Ghetto sarai immerso in un'atmosfera tranquilla e rilassata che ti affascinerà. Nel 2016 ha festeggiato il 500 anniversario della sua fondazione. Per l'occasione le 5 sinagoghe e il Museo Ebraico sono state restaurati. Oggi rimangono ancora vive tradizioni ebraiche che caratterizzavano la zona. Le potrai conoscere facendo uno spuntino con i dolci tipici ebraici (le “recie di Aman”, ovvero fagottini di pasta frolla, con un ripieno di marmellata, mandorle, semi di papavero o cioccolato, creati per la festa del Purim). Oppure, se vuoi, andando al Ristorante Gam Gam per sperimentare i sapori della cucina Kosher.
2. PONTE DI RIALTO
Uscito dal Ghetto dirigiti verso il Ponte di Rialto (percorri Calesele, gira a destra in Rio Terà dei Farsetti, poi ancora a destra in Calle del Pistor, prosegui per Campiello de l'Anconeta, Calle de l'Anconeta, Rio Terà de la Maddalena, Fondamenta della Maddalena, Strada Nova, Campo S.S. Apostoli, Calle Dolfin, Salizada S. Giovanni Crisostomo e gira a destra in Calle del Fontego).
Il Ponte di Rialto a Venezia
Il ponte collega i sestieri di San Polo e di San Marco. Realizzato nel 1592 e riportato al suo antico splendore nel settembre 2021, fino al 1854 è stato l'unico collegamento tra le due sponde del Canal Grande. Il primo ad essere edificato in questo luogo nel 1181 fu un ponte di barche, chiamato "Ponte della moneta", perché era in prossimità di una zecca. Nel 1255 venne sostituito da un ponte di legno chiamato "Ponte di Rialto" per via del mercato di Rialto che si trova vicinanze. La parte centrale del ponte era mobile e veniva sollevata al passaggio delle navi. Nel 1444, cadde sotto il peso delle troppe persone, accorse per vedere sfilare il corteo che accompagnava la Marchesa di Ferrara. Nel 1524 fu nuovamente ricostruito in legno, ma dopo aver subito vari danni nel corso del tempo si decise di sostituirlo con una struttura in pietra d'Istria. Ad un'unica arcata con la corda di oltre 28 metri, ha due file di negozi, collegate tra loro, nella parte centrale, da due archi.
Il ponte offre sul Canal Grande uno scorcio suggestivo sul lato sud, quello che guarda verso la Basilica di San Marco, la principale tra le cose da vedere a Venezia. Questa opera d'arte é sempre assediata dai turisti che si fermano nei negozi di souvenir e che si disperdono solo verso fine giornata.
Nel caso tu sia amante dello shopping, la zona intorno a Rialto è caratterizzata da tanti negozi a grandi firme. Perciò, se non hai problemi di portafoglio, non ci sarà che l'imbarazzo della scelta. Ovviamente é d'obbligo salire in cima al ponte, da dove potrai fare le fotografie a ricordo del tuo viaggio a Venezia in 3 giorni. Immortala la spettacolare vista sulla laguna!
3. CAMPO DE LA PESCARIA
Attraversa poi il ponte e arriva fino al Campo de La Pescaria per andare a vedere il mercato del pesce. Aperto solo di mattina, si trova a 150 m di distanza, solo 3 minuti a piedi!
Il mercato del pesce
È un luogo vivace, multietnico e colorato, dove le grida dei venditori di pesce riportano ad un'atmosfera autentica e immutabile. Vicino si trovano anche bancarelle di frutta e verdura del mercato di Rialto. Nei dintorni ci sono diverse osterie, i bacari, dove potrai fare un aperitivo o assaggiare qualche cicheto. Il cicheto è lo spuntino tipico della tradizione locale. É costituito da tartine col baccalà o con le sarde, gamberi fritti, polpette. Oltre a crostini di pane farciti nei modi più gustosi ed altre prelibatezze.
Riattraversa di nuovo il ponte e dirigiti con una breve passeggiata verso Piazza San Marco. É da sempre considerato il salotto della città, su cui su affacciano la bellissima Basilica, che fa da sfondo alla piazza, il campanile di San Marco, la Torre dell'orologioe Palazzo Ducale.
Piazza San Marco, il salotto della città
Fermati ad ammirare la bellezza abbagliante della piazza e a fare le immancabili foto di rito.
Questo luogo è composto da tre zone:
la piazza, compresa tra le Procuratie Vecchie, le Procuratie Nuove e le Procuratie Nuovissime
la piazzetta San Marco con le colonne con le due statue di San Marco e San Teodoro all'ingresso. Si tratta del prolungamento dell’area davanti a Palazzo Ducale. Qui c'è la Libreria Sansoviniana, che ospita le rarità della Biblioteca Nazionale Marciana.
la piazzetta dei Leoncini, ovvero l’area a sinistra della Basilica di San Marco.
Sulla piazza si affaccia anche il Museo Correr, punto da cui puoi ottenere ottimi scatti, specie se hai un grand'angolo. Dopo aver fatto le tue fotografie, prenditi una pausa per il pranzo. A meno che il tuo portafogli non te lo consenta, non è molto conveniente mangiare nella zona di piazza San Marco. Se ti allontani in qualsiasi direzione dalla piazza per pochi minuti, troverai senz'altro trattorie e osterie abbordabili.
Dopo il pranzo e un po' di riposo, continu il tuo tour andando a visitare Palazzo Ducale. Uno dei simboli della città lagunare, rappresenta l'emblema del gotico fiorito, che puoi ritrovare in moltissimi altri palazzi.
Palazzo Ducale
L'edificio venne costruito subito dopo l'810 d.c per proteggere la nuova sede del Governo. Dopo diverse modifiche, fu trasformato molto a partire dal 1340, quando la Repubblica decise di far costruire una sala per il Maggior Consiglio. Si tratta di una delle sale più grandi e maestose (53 per 25 metri) che ha giocato un ruolo centrale nella storia della Repubblica veneziana. Qui si riunivano tutti i membri maschi della nobiltà veneziana di età superiore ai 25 anni che costituivano il Maggior Consiglio, che deliberava su questioni legislative, decisioni politiche e questioni di stato. Oggi la sala é una delle principali attrazioni dell'edificio, i cui lavori di trasformazione richiesero ben 50 anni. A Palazzo Ducale hanno lavorato grandissimi artisti come Tiepolo, Tiziano, Tintoretto solo per citarne alcuni.
Sicuramente ti conviene acquistare il biglietto on line se vuoi evitare di farti la fila e cominciare subito la visita.
Uscito da Palazzo Ducale dedicati all'attrazione di Venezia più famosa: la Basilica di San Marco. Alla sua sua costruzione parteciparono tantissimi artigiani, provenienti dall'intero bacino del Mediterraneo per un periodo di quasi otto secoli!
La Basilica di San Marco
La basilica è il monumento che più rappresentala città e il suo antico potere politico e commerciale. Superbo esempio di stile romanico-bizantino, fu costruita per custodire il corpo dell'evangelista Marco. Con un'architettura a cavallo tra oriente e occidente, accosta alla pianta a croce greca, cupole a cipolla, archi gotici e pareti in porfido egiziano. La sua costruzione durò più di 500 anni, durante i quali i diversi dogi la ingrandirono e l'abbellirono con una grande quantità di tesori. I tesori provenivano delle razzie fatte durante le Crociate nel vicino Medio Oriente, soprattutto a Costantinopoli. Lo sapevie che la superficie totale dei mosaici all'interno della basilica è di circa 8.000 metri quadrati?
Se vuoi entrare ad ammirarli subito senza fare la coda,ti suggerisco di procurarti il biglietto di ingresso on line. Altrimenti di solito i tempi di attesa sono di circa 45 minuti.
Terminata la visita, se vuoi, sali sul Campanile di San Marco, da dove si ammira una bella vista della città. Se ti trovi lì all'ora del tramonto può essere un'ottima occasione per goderti lo spettacolo di Venezia al calar del sole.
Il Campanile di San Marco
Alto circa 90 metri, il campanile venne costruito nell'888. Dopo due crolli venne ricostruito altrettante volte (l'ultima all'inizio del '900). La sua funzione, per molto tempo, fu quella di faro della città. Si accede attraverso la Loggetta e si arriva in cima tramite un ascensore. QUI per i biglietti! Il campanile ha 5 campane, ognuna delle quali aveva, ed ha tutt'ora, un ruolo specifico nella vita della città. Si chiamano Marangona, Nona, Trottiera, Mezza terza, Renghiera.
SECONDO GIORNO
COSA VEDRAI
Ponte dei Sospiri
Burano
Murano
Torcello
Il secondo giorno del tour della città dedicalo alla visita delle isole della laguna Murano, Burano e Torcello (QUI peri biglietti!)
Come prima cosa vai sul ponte della Paglia ad ammirare il famosissimo Ponte dei sospiri. Costruito nel 1600, collega i piani superiori di Palazzo Ducale con le Prigioni Nuove. Il nome ponte dei sospiri, gli è stato dato da Lord Byron. Allude al fatto che i prigionieri, attraversando il ponte prima di entrare nelle celle, sospiravano, perché quella sarebbe stata l'ultima volta che avrebbero visto Venezia.
1. MURANO
A pochi passi dal Ponte della Paglia, sulla Riva degli schiavoni, troverai l'imbarcadero S. Zaccaria, da dove potrai prendere il traghetto per le isole (linea LN).
Lavorazione del vetro a Murano
Su quest'isola verso la fine del Duecento si trasferì la maggior parte dei laboratori in cui avveniva la lavorazione del vetro. Questo per allontanare da Venezia le fornaci e con esse il pericolo di incendi. Se vuoi conoscere la storia del vetro e le sue tecniche di lavorazione puoi visitare il Museo del Vetro. Se invece vuoi osservare gli artigiani all'opera nei loro laboratori, fai una visita in una delle diverse fornaci. Si concentrano soprattutto lungo le fondamenta dei vetrai. Un'altra cosa da vedere sono la Chiesa dei santi Maria e Donato e i suoi splendidi mosaici.
2. BURANO
Arrivato su quest'isola farai un tuffo nel colore. Burano è infatti caratterizzata da case colorate con colori pastello vivacissimi. Questi furono scelti dai pescatori che desideravano vederle spuntare il prima possibile sull'orizzonte.
Burano. Foto di Sara Dalmasso
Da secoli Burano è famosa per i suoi merletti. Oggi è difficile trovare dove ancora li fanno a mano. Però se ne sei amante potrai trovarli al Museo del Merletto, situato nella Piazzetta dell'isola. Riempita la vista di colori, riempiti la pancia con i buranelli, i dolci a forma di ciambella tipici dell'isola.
3. TORCELLO
Si trova a cinque minuti di vaporetto da Burano e oggi è abitata da pochissime persone. Arrivatio sull'isola segui le Fondamenta Borgognoni che costeggiano il canale e che portano al cuore dell'isola in 10 minuti. Verrai immerso in un'atmosfera decadente e rurale.
L'isola di Torcello, nella laguna di Venezia
Vagando tra gli edifici e i monumenti sparsi e circondati da vegetazione ti farai un'idea come doveva essere l'isola al suo massimo splendore. Non perderti la Basilica di Santa Maria dell'Assunta, l'edificio più antico dell'isola, con i bellissimi mosaici. E ancora, il trono di Attila, situato al centro della piazza, il museo di Torcello e il ponte del diavolo. Quest'ultimo secondo la leggenda venne costruito dal diavolo in una sola notte e, a causa di questo, rimase incompiuto.
Una tappa da non perdere, specialmente se sei appassionato o appassionata di teatro, è La Fenice. Renderà unico il tuo soggiorno in questa meravigliosa città. Un giro tra gli stucchi e gli ori delle sale di questo importante teatro ti farà scoprire retroscena e segreti. Ne ripercorrerai così tutta la storia. Il teatro (apre alle 9,30 del mattino) si trova nelsestiere San Marco, a cinque minuti a piedi dalla omonima piazza.
Rappresenta uno dei teatri più importanti d'Italia, costruito a partire dal 1790. Nell'arco di 200 anni venne distrutto due volte (1836 e 1996). Però, come l'uccello di cui porta il nome, per due volte è risorto dalle sue ceneri. In questo meraviglioso teatro hanno eseguito le loro opere maestri come Gioacchino Rossini, Vincenzo Bellini e Giuseppe Verdi.
In alternativa, puoi andare a visitare Palazzo Contarini del Bovolo con la suaimponente scala a chiocciola (bovolo in veneziano). É alta 26 metri, larga 9.80 ed ha 80 gradini monolitici. Il diametro del cilindro murario entro cui si snoda misura invece ben 4,7 metri. Visitabile (QUIper i biglietti!), puoi salire fino in cima, dove c’è un belvedere a cupola, da dove la vista sui tetti della città è davvero splendida. Da questo belvedere l’astronomo tedescoTempel, conducendo le sue osservazioni col telescopio sulla cima della torre,scoprì la cometa C/1859 e la nebulosa di Merope delle Pleiadi (rispettivamente il 2 aprile 1859 e il 19 ottobre dello stesso anno).
Trovi questo bel palazzo rinascimentale in pieno centro storico, in Campo Manin, 4303. Equidistante dal Ponte di Rialto e dalla Basilica di San Marco, è un vero gioiello di architettura!
3. SESTIERE CASTELLO
Una volta terminata la visita vai ad esplorare il sestiere Castello, nella parte orientale della città. Qui troverai la Venezia più autentica, dove i veneziani riescono meglio a riappropriarsi della loro città. In via Giuseppe Garibaldi e nelle vie limitrofe ci sono infatti piccoli negozi, semplici osterie e il chiacchiericcio di persone che parlano il dialetto veneziano.
Andando verso i Giardini Pubblici invece, verrai accolto da un'atmosfera di grande tranquillità. Le cose ovviamente cambiano nel periodo di svolgimento della Biennale. Puoi arrivarci tramite la Riva degli Schiavoni e Riva dei 7 Martiri, se vuoi goderti la vista sul canale di San Marco. Sarà una piacevolissima passeggiata.
4. ARSENALE
In questo sestiere si trova anche l'Arsenale. Si tratta l'antico complesso di cantieri navali e officine che costruivano le navi della Serenissima, per secoli una delle potenze navali più importanti al mondo.
Il Bucintoro nell'Arsenale di Venezia. Foto di Mario Vigna
Era il cantiere navale più grande d'Europa, ospitava fino a 300 compagnie di navigazione e impiegava 16.000 persone. Dal 2013 la maggior parte dell'Arsenale è di proprietà del comune di Venezia. Quello che rimane è custodito dalla Marina Militare Italiana. Qui si trovano l'istituto di Studi Militari e il Museo Storico Navale. Quest'ultimo, nato nel nel 1921, ha sede nel palazzo del XV secolo, vicino l'Arsenale. All’interno del museo ci sono centinaia di modelli, cimeli, modelli, attrezzature, carte e armi.
5. BIENNALE
Un quarto del complesso dell'arsenale è usato dallaBiennale di Venezia per le sue mostre di Arte Contemporanea. Dal 1999 è in atto un programma di valorizzazione dell’area. Questo ha permesso di aprire al pubblico, tra gli altri luoghi, il Teatro alle Tese e il Teatro Piccolo Arsenale (2000), il Giardino delle Vergini (2009) e le Sale d’Armi (2015). Le aree dell'arsenale visitabili sono l'Arsenale nord tutto l'anno (dal lunedì al venerdì, dalle 10.00 alle 17.00), e l'Arsenale sud durante le aperture delle Biennali d'Arte e di Architettura. Per visite o informazioni sulla porzione di Arsenale di proprietà della Marina Militare è possibile rivolgersi all'Istituto di Studi Militari Marittimi.
Un consiglio che ti do, se hai tempo e vuoi goderti la città dall'acqua, e quello di fare un giro in gondola. Se scegli il tour con la gondola condivisa non spenderai una fortuna e vivrai una bellissima esperienza!
L'itinerario che ho pensato per te finisce qui. Sia che tu decida di seguirlo così com'è, sia che tu lo trovi troppo impegnativo e voglia saltarne alcune parti, sicuramente non ne rimarrai deluso. Venezia è una delle città più belle al mondo, sicuramente la più particolare! Io non mi stanco mai di tornarci e scoprire sempre nuovi tesori. Se ti va di saperne di più sulle attrazioni che ti ho proposto di vedere, clicca sui link dei loro nomi. Ne scoprirai la storia, come sono fatte, le indicazioni per visitarle. Qui sotto, inoltre, troverai informazioni pratiche su come raggiungere Venezia e muoversi in città. Non mi resta che augurarti una visita fantastica e spero che i miei consigli ti siano stati di aiuto.
BIGLIETTI TERZO GIORNO
Come arrivare
Raggiungere Venezia è semplice. E' una destinazione ben collegata con ogni mezzo di trasporto. Perciò non hai che da decidere se vuoi arrivare in questa splendida città in aereo, in macchina, in treno oppure in bus.
1. IN TRENO
Questa é la soluzione migliore. Alla stazione di Santa Lucia infatti arrivano i treni ad alta velocità di Trenitalia e Italo. Oltre a tutti gli altri treni regionali e nazionali. Di qui potrai visitare Venezia raggiungendo ogni sua zona a piedi. In alternativa puoi utilizzare i vaporetti.
2. IN AEREO
Si può arrivare a Venezia sia atterrando all'aeroporto Marco Polo, sia all'aeroporto Canova di Treviso (30 km da Venezia).
Se arrivi all'aeroporto Marco Polo Ci sono diversi modi per raggiungere la città:
Con i taxi stradali: si fermano a Piazzale Roma in circa 15 minuti. Poi è possibile proseguire a piedi o con il vaporetto)
Con i taxi acquei, cioè dei motoscafi privati che trasportano al massimo 12 persone. In questo caso devi camminare una decina di minuti a piedi dall'area arrivi per raggiungere il molo dell'aeroporto.
Con gli Air Terminal ATVO che fanno la tratta aeroporto/ Venezia Mestre e viceversa in circa 20 minuti
Con l'autobus urbano ACTV linea numero 5 (si ferma a Piazzale Roma)
Con i motoscafi della linea Alilaguna Blu, Rossa e Aracione che portano dall'aeroporto a Venezia. Questi fanno scalo nei punti nevralgici della città (San Marco, Rialto, Fondamenta nuove, Le Guglie.
Se invece arrivi all'aeroporto di Treviso: si può raggiungere Venezia e il suo centro storico con le navette ATVO (Euro bus service) da e per l'aeroporto che effettuano il servizio di collegamento giornaliero via autostrada. Il capolinea è alla stazione ferroviaria di Mestre e a Venezia/Piazzale Roma.
3. IN MACCHINA
1. Autostrade: A4 Torino – Trieste (uscita Venezia), A22 Brenner – Modena (uscita Verona da cui si prende la A4), la A13 Bologna-Padova (uscita Padova) e la A27 Belluno Venezia
Strade statali: la SS13 Pontebbana, la SS14 della Venezia Giulia, la SS Romea. 3. Strade regionali: SR11 Padova-Venezia (Padana superiore)
Ti suggerisco di evitare il parcheggio di Piazzale Roma, molto caro. Scegli invece di andare in quelli di Mestre o Marghera e prendi poi il treno o l'autobus.
Ad esempio potete utilizzare il Venice City Park o il Parcheggio Terminal di Mestre.
4. IN AUTOBUS
E' un'altra opzione per raggiungere la città lagunare. Tutti glia autobus fanno capolinea in Piazzale Roma, ma circolano bus pubblici. anche al Lido. Le principali autolinee sono:
ACTV: gestisce autobus diurni e notturni da Piazzale Roma a Mestre e alla zona immediatamente circostante Venezia, oltre agli autobus che percorrono le strade del Lido. I biglietti sono disponibili alla stazione degli autobus in Piazzale Roma, ma anche in molte edicole e tabaccherie.
ATVO: effettua corse con destinazioni in tutto il Veneto orientale. Trovi i biglietti nelle biglietterie della stazione ferroviaria di Mestre a negli aeroporti Marco Polo di Venezia e Canova di Treviso.
Come muoversi
Il modo migliore per girare la città è a piedi (indossate scarpe comode!!), mettendo in conto che le distanze sulla mappa sembrano più vicine di quel che sono. Camminando potrai goderti tutte le calli e i campielli e scoprire tesori che diversamente rimarrebbero nascosti.
Se invece, non ti piace camminare più di tanto, puoi tranquillamente utilizzare i mezzi pubblici presenti. Scegli tu quali fanno al caso tuo.
1. BUS
Circolano sulla terraferma. Le linee 2,4,5 arrivano fino al capolinea di Piazzale Roma e Santa Croce. Sono gestiti da ACTV e viaggiano anche al Lido.
2. TRAM
Anche questi viaggiano solo sulla terraferma e sono dotati di due linee (T1 e T2). La prima arriva a Piazzale Roma. I biglietti e gli abbonamenti sono gli stessi dei bus perciò li puoi usare su entrambi i mezzi.
3. TRAGHETTO
Se vuoi passare dall’altra sponda ma sei lontano da un ponte, oppure se vuoi provare l’esperienza di trovarti in mezzo al Canal Grande, puoi utilizzare le gondole traghetto. Di solito le usano i veneziani, e molti turisti non sanno che esistono. Quando si prendono questo tipo di gondola bisogna stare in piedi. In alcuni momenti non prestano servizio, come nel caso di meteo avverso.
Le principali traversate sono segnate sulla cartina dei sestieri di Venezia. Gli approdi sono: San Tomà, Santa Maria del Giglio, Carbon, Santa Sofia, San Marcuola e San Barnaba.
4. VAPORETTO
Gestiti da ACTV, i vaporetti mezzo di trasporto più diffuso per muoversi a Venezia. Collegano tutti i punti della città e quelli che danno accesso a monumenti e musei. Per chi viene a visitare la città le linee fondamentali sono la 1 e la 2 che passano dal Canal Grande alla Giudecca.
5. TAXI D’ACQUA
Sono efficienti e più veloci degli altri mezzi, ma sono un'opzione costosa. La tariffa può essere stabilita con il tassametro oppure la si può negoziare in anticipo. Se si utilizzano le corse notturne ovviamente il prezzo sale. Il costo è più alto anche se le corse si prenotano telefonicamente.
6. Gondola
Un giro in gondola permette di godersi Venezia da una prospettiva diversa da quando si cammina. Permette inoltre di vedere scorci dei cortili dei palazzi attraverso i cancelli posti sui canali. Sono in molti i turisti che non rinunciano a questa attrazione, anche se i prezzi non sono del tutto economici.
Una delle tappe dell’itinerario per visitare Venezia in 3 giorni è il Ghetto Ebraico. Si trova nel sestiere Cannaregio a pochi minuti a piedi dalla stazione ferroviaria e da piazzale Roma. È una zona tranquilla e rilassata che non mancherà di affascinarvi (QUI per fare un tour autogestito con app). Un luogo ideale perciò, per famiglie con bambini e per chi é alla ricerca di un tour lontano dalla confusione della città.
COME RAGGIUNGERE IL GHETTODI VENEZIA
1.A piedi Da Piazzale Roma percorrete il Ponte della Costituzione che attraversa il Canal Grande. Passate il piazzale della stazione e proseguite per Lista di Spagna. Andate avanti per Campo San Geremia e attraversate il Ponte delle Guglie. Girate subito a sinistra ed entrate nel sottoportico che si trova di fronte all’imbarcadero (Guglie). Se partite dal piazzale della stazione l’itinerario è lo stesso a partire da Lista di Spagna. Se invece ci volete arrivare da Piazza San Marco percorrete la strada delle Mercerie. Dirigetevi poi verso la Strada Nuova. Una volta giunti in Rio Terà San Leonardo, girate a destra seguendo poi le indicazioni.
2.Col vaporetto Da Piazzale Roma o dalla stazione prendete la linea 4.2 o 5.2 dei vaporetti Actv e scendete alla fermata Guglie. Da piazza San Marco prendete la linea 1 e scendete alla fermata S. Marcuola. Andate poi verso Rio Terà San Leonardo e seguite le indicazioni.
Storia del Ghetto ebraico
Le più antiche testimonianze della presenza ebraica a Venezia risalgono al X secolo. Sarà solo però verso la fine del Trecento che che l’insediamento della comunità ebraica si rivela stabile e consistente. A causa, tra le altre cose, dell’afflusso di esuli dalla penisola Iberica, con il passare del tempo gli ebrei diventarono sempre più numerosi. Questo nonostante i permessi e i divieti di abitare in città, Proprio per questo il Maggior Consiglio della repubblica di Venezia, il 29 marzo 1516, ordinò per decreto che gli ebrei abitassero in un unico quartiere.
La scelta del luogo
Venne scelta l’area di Cannaregio corrispondente al Ghetto Nuovo. Era una zona ideale, perchè distante dai centri di potere e interamente circondata dall’acqua e perciò raggiungibile solo tramite ponti. Qui in origine c’erano delle fonderie. Probabilmente la parola ghetto deriva dal veneziano “géto”, che indicava la colata del metallo.
Durante il giorno potevano uscire e aggirarsi per la città attendendo alle loro occupazioni, ma dovevano usare un copricapo o un distintivo di colore giallo. I lavori potevano essere solo il commercio degli stracci, la medicina e il prestito di denaro. All’interno del ghetto vennero istituiti tre Banchi di Pegno, il Rosso, il Verde e il Nero, si pensa per via del colore delle ricevute che venivano consegnate ai clienti. L’antica insegna del Banco Rosso la potete vedere ancora oggi. La tradizione vuole che le espressioni “essere in rosso” o “essere al verde”, col significato di non avere soldi sia nata proprio in questo contesto. Dovevano tuttavia usare un copricapo o un distintivo di colore giallo. Durante la notte invece non potevano uscire. A mezzanotte infatti i cancelli venivano chiusi fino all’alba. Potevano professare la propria religione.
Abitanti e costruzioni
Nel Ghetto ebraico di Venezia arrivarono ad abitare circa 5.000 ebrei veneziani, perciò si rese necessario edificare le case in altezza. Sorsero così palazzi vicini e alti anche 7/8 piani. In cima a 3 di essi vennero costruite tre sinagoghe o scole: La Scola Grande Tedesca, la Scola Canton e la Scola Italiana. Quando iniziarono ad arrivare gli ebrei levantini (che provenivano dalla Grecia) le autorità cittadine concessero alla comunità un’altra zona: il Ghetto Vecchio. Qui gli Ebrei portoghesi e spagnoli edificarono la Scola Levantina e la Scola Spagnola. Un’ultima concessione territoriale fu una via ad est del Ghetto Nuovo, che prese il nome di Ghetto Nuovissimo.
Le restrizioni durarono fino al 1797, quando Napoleone le abolì. Più tardi, sotto l’impero austriaco sparirono anche buona parte dei pregiudizi sociali. Con l’ascesa di Mussolini, con le leggi raziali iniziò un periodo terribile per la comunità ebraica. Nel 1943 gli ebrei vennero dichiarati nemici dello Stato. Moltissimi di loro vennero rastrellati e portati ai campi di concentramento.
Il ghetto ospita cinque sinagoghe che potrebbero sfuggire a chi non presta molta attenzione. Sono infatti costruite all’interno di palazzi preesistenti. Sono riconoscibili dalle scritte in ebraico sui muri e per la presenza di 5 grandi finestre. Cinque infatti sono i libri della Torah. L’esterno appare sobrio ma all’interno sono dei veri tesori nascosti. Sono infatti ricche e decorate, tra le più belle d’Europa, e ancora oggi punto di riferimento per la comunità. La sinagoga più antica è quella Tedesca. Si trova nello stesso palazzo del Museo Ebraicodi Venezia, che illustra l’arte ebraica nel corso dei secoli XVII-XIX. All’angolo del campo del Ghetto nuovo si trova la sinagoga Canton ( in veneziano significa angolo). Vicino c’è la sinagoga Italiana. Nel Ghetto Vecchio ci sono invece le due scole più recenti, quella Spagnola e quella Levantina. Le sinagoghe e il Museo sono visitabili tutti i giorni eccetto il sabato e le festività ebraiche.
La Scola Levantina
La Cucina ebraica
Nonostante siano ormai pochissimi gli ebrei che vivono nel ghetto, le tradizioni della cultura ebraica rimangono vive. Potrete conoscerle attraverso la cucina, comprando qualche dolce tipico, come le orecchie di aman. Sono biscotti ripieni di marmellata, mandorle, semi di papavero o cioccolata. Oppure attraverso gli impàde, biscotti lunghi a base di zucchero, uova e paste di mandorla. Potete anche assaggiare la cucina kosher al Ristorante Gam Gam.
Curiosità
La Lingua Ladina Nel Ghetto, gli ebrei parlavano un dialetto chiamato “ladino veneziano”. Era un mix di ebraico, italiano, spagnolo e altre lingue. Questa lingua ha subito una lenta scomparsa nel corso dei secoli, ma ancora oggi si possono sentire alcune espressioni tra i residenti più anziani.
Le Storie di Salvataggio durante l’Olocausto Durante l’Olocausto, molte famiglie ebree vennero nascoste e protette da cittadini veneziani non ebrei. Tra questi, si distinse la figura di Giorgio Perlasca, un italiano che si pose come console spagnolo e salvò migliaia di ebrei dall’arresto.
Il Ponte delle Guglie Questo ponte che attraversa il Canale di Cannaregio vicino al Ghetto, era originariamente conosciuto come il Ponte dei Tedeschi, poiché collegava quartiere ebraico con l’area dove abitavano gli ebrei tedeschi.
Lasciarti affascinare dal tramonto a Venezia è senza dubbio una delle cose da fare quando soggiornerai in questa meravigliosa città. Tempo permettendo naturalmente. Vedere i mosaici dorati della Basilica di San Marco risplendere colpiti dalla calda luce del sole, rimanere incantato o incantata davanti ai palazzi che si riflettono sul Canal Grande invadendo l’acqua di mille colori, ti faranno provare emozioni che ricorderai per sempre. Ma dove andare per immortalare il tramonto a Venezia?
Eccoti la mia piccola lista dei 4 posti migliori da cui vivere un’esperienza indimenticabile:
1. PONTE DELL’ACCADEMIA
Si trova a pochi minuti a piedi sia da Piazza San Marco che da Punta della Dogana ed è sempre molto affollato. La vista da qui è unica: la luce calda che si riflette sull’acqua e sui palazzi e l’incredibile spettacolo, guardando verso il bacino di San Marco, della bellissima Basilica di Santa Maria della Salute che alla luce del tramonto si accende di rosa.
Il tramonto a Venezia dal Ponte dell’Accademia
2. FONDAMENTA DELLE ZATTERE
Sono situate di fronte all’isola della Giudecca con le Chiesa del Redentore e San Giorgio. Da questo punto panoramico potrai goderti un’ampia vista sulla laguna di Venezia. A sinistra il bacino di San Marco, a destra parte della laguna. Imperdibile una passeggiata ad ammirare i colori del tramonto.
3. PONTE DI RIALTO
Uno dei ponti più famosi di Venezia, il Ponte di Rialto è simbolo della città stessa. Sostando sul ponte godrai di una delle viste più suggestive della città e del Canal Grande. Non si vede tramontare direttamente il sole perchè scende oltre la curva del canale. Però da qui potrai ammirare lo strepitoso spettacolo dei colori di cui si tingono i palazzi, il cielo e l’acqua.
4. ISOLA DELLA GIUDECCA
Puoi andarci prendendo un vaporetto da Fondamenta delle zattere. Da qui si ha una delle viste più belle della laguna. La tua vista arriverà da una parte fino a San Marco, dall’altra rimarrai affascinati dal riflesso rosso fuoco del sole che si butta nel mare.
Le zattere di Venezia sono la passeggiata più piacevole della città. Soprattutto d’estate, al tramonto, quando tutti escono a fare due passi nella brezza serale. Ma già in primavera, quando il sole comincia ad essere tiepido, è bellissimo starsene seduti a godersi il tepore e il panorama meraviglioso. Ci sono infatti molte panchine posizionate lungo la riva, che diventano spesso il punto di ritrovo per gli studenti universitari che studiano nelle le biblioteche dell’Università di Ca’ Foscari.
Ca’ Foscari
Le Fondamenta delle Zattere di Venezia si trovano nel sestriere di Dorsoduro. Partono da San Basilio e arrivano fino a Punta della Dogana, costeggiando per circa un chilometro e mezzo il Canale della Giudecca. L’isola infatti si trova proprio di fronte.
Come indica la parola zattere, qui arrivavano enormi tronchi d’albero provenienti dalle foreste alpine o dalle rive della Dalmazia. I tronchi venivano poi usati per costruire imbarcazioni (tra cui le zattere che li trasportavano appunto), edifici e mobili. Le Zattere erano il luogo dove si trovavano non solo magazzini, fornaci, squeri ma anche monasteri, ospedali e ospizi. Vennero costruite in base al decreto dell’8 febbraio 1519. Questo stabiliva di lastricare in pietra le fondamenta che da Santa Marta arrivavano a Punta della Dogana. Si dividono in quattro zone: Zattere ai Saloni (partendo dalla Punta della Dogana), allo Spirito Santo, ai Gesuiti, al Ponte Lungo.
Passeggiata per le Zattere di Venezia
1. Comincia dalla punta ad ovest, da San Basilio, che prende il suo nome dal monastero oggi scomparso. Andando più avanti, al civico 1473 trovi un palazzo giallo chiaro. Qui sorgeva la Scuola dei Luganegheri, come si capisce dalle due lapidi poste ai lati della statua di Sant’Antonio Abate. Era la gilda (corporazione di artigiani e mercanti con fini di mutua assistenza) dei salumai. Questa era protetta dal santo legato all’agricoltura e, soprattutto, alla lavorazione del maiale.
A Venezia infatti un tempo c’erano molti artigiani che arrivavano dalle montagne e che producevano salami, prosciutti e altri insaccati. Oggi però tutti questi prodotti non vengono più fatti qui e il palazzo è sede del ristorante Riviera. Tanti degli edifici della zona sono state sedi di uffici. Il quattrocentesco Palazzo Molin ad esempio era sede, come recita ancora l’iscrizione a lei dedicata, dell’Adriatica di Navigazione, la storica società che portava lo stemma della marina della Serenissima.
2. Andando più avanti, nel cinquecentesco Palazzo Priuli Bon era invece ospitato il Consolato Francese. La porta di ingresso sulla destra ospita un batacchio in bronzo elaborato che raffigura Nettuno con due cavalli alati. 3. Passando oltre, poco dopo Ponte Longo, trovi la Chiesa di Santa Maria della Visitazione. Spogliata per ordine di Napoleone, conserva solo il prezioso soffitto a cassettoni con dipinti di 58 profeti e santi, opera di un artista umbro sconosciuto.
4. Sulla sinistra della chiesa c’è l’ingresso ad un ex monastero. Ora é sede di una struttura di ospitalità religiosa e centro Congressi Don Orione Artigianelli. Sempre sulla sinistra c’è un raro esemplare di testa di leone in pietra con le fauci spalancate, che serviva per raccogliere le denunce anonime. Troverai anche un’iscrizione che fa riferimento alle denunce sulla salute pubblica a Dorsoduro.
5. Nell’angolo si trova la chiesa dei Gesuati (Chiesa di Santa Maria del Rosario). L’edificio che vediamo ora venne costruito nel 1743 da Giorgio Massari ed é decorato in stile barocco e rococò. Il soffitto invece è affrescato dal Tiepolo e rappresenta il ritorno dell’affresco a Venezia dopo due secoli di dipinti su tela.
6. Andando ancora avanti, alla tua sinistra si apre Campo Sant’Agnese, dove se vuoi ti puoi fermare un po’. Si tratta di un luogo tranquillo e ombreggiato, con delle panchine. Lungo le pareti della chiesa di Sant’Agnese e oltre, c’è una serie di grandi semiarchi che partono dal suolo. Stanno ad indicare che un tempo qui esistevano delle rimesse per le barche che divennero inutili quando il rio su cui si affacciavano fu interrato. In questo campo avvenne uno degli incidenti più particolari della storia di Venezia. Nel 1866 alcuni uomini stavano scavando un nuovo pozzo nel giardino di una birreria, quando colpirono per sbaglio un pozzo artesiano. Una colonna d’acqua alta ben 36 metri si alzò in aria e coprì di fango e terra la chiesa e gli edifici intorno. Inoltre, ancor prima, successe un altro fatto: sempre qui un carpentiere, tal Giovanni Maria Tirinello, fu la causa della peste del 1630 che portò alla costruzione della chiesa di Santa Maria della Salute.
7. Continua la tua passeggiata lungo le Zattere di Venezia, attraversando i due ponti successivi, e arrivi all’ex Ospedale degli incurabili. Oggi é la sede dell’Accademia delle Belle Arti. L’ospedale si chiamava così perché qui venivano ricoverati i malati di sifilide e altre malattie incurabili. Venne fondato da due nobildonne e poi usato come edificio per l’infanzia abbandonata e per ragazze povere. Fu poi destinato a tribunale dei minori. Prima di essere quello che è oggi ha subito un completo restauro.
8. Prosegui e arriva fino alla chiesa di Santo Spirito. Fondata insieme al convento agostiniano nel 1483, oggi appartiene alla Parrocchia dei Gesuati. Le monache del convento erano ancora più famose delle consorelle di Ognissanti per tenere un comportamento poco decoroso. Il santuario ha un’atmosfera serena e solitaria. Se alzi la testa al soffitto vedrai una decorazione a trompe l’oleil che ti farà vedere ornamenti tridimensionali di stucco invece che dipinti.
9. Attraversa ora il ponte successivo. Trovi sulla sinistra gli antichi Magazzini del Sale, che costeggiano il rio della Fornace. Questa zona, nel XVI secolo ospitava diversi empori per il sale. In uno dei magazzini, ristrutturato su progetto di Renzo Piano c’è la Fondazione Emilio e Annabianca Vedova. Il suo scopo é valorizzare le opere di Emilio Vedova, tra i maggiori esponenti dell’Astrattismo informale. Negli ambienti che non vengono utilizzati come sale mostra, ha sede la Reale Società Canottieri del Bucintoro, il più importante circolo di canottaggio della città.
10. Vai ancora avanti per raggiungere la tappa finale della passeggiata: Punta della Dogana. Si tratta dell’ex porto monumentale di Venezia. Dal 2009 i suoi edifici, rimessi a nuovo dall’architetto Tadao Ando, ospitano opere della Collezione Fransçois Pinault.
Da Punta della Dogana si può ammirare l’intero bacino di San Marco fino a Piazza San Marco, l’isola di San Giorgio, la Giudecca con le sue chiese Palladiane e il Canal Grande.
Punta della Dogana e San Giorgio Maggiore
Non mancare di esplorare questa zona della città di Venezia: non te ne pentirai!
Il Carnevale di Venezia è l’evento più atteso dell’anno, che attira in Laguna migliaia di persone dall’Italia e dall’estero. I festeggiamenti culminano nei giorni compresi tra giovedì e martedì grasso, quando fiumi di maschere si riversano nelle calli e nei campielli per ritrovarsi in Piazza San Marco (tienine conto se decidi di visitare Venezia in questo periodo!). Qui si svolgono spettacoli e musica che si protraggono fino a notte fonda. L’atmosfera che si crea è veramente straordinaria, ma bisogna armarsi di pazienza per sopportare le lunghe attese e farsi spazio tra la folla. Quest’anno i festeggiamenti iniziano venerdì 14 febbraio per terminare martedì 4 marzo e il titolo della kermesse sarà “Il tempo di Casanova”. L’evento celebra i 300 anni dalla nascitta di Giacomo Casanova, intramontabile figura del seduttore veneziano. Potete consultare tutto il programma QUI.
Per trovare dove dormire a Venezia attivatevi con largo anticipo, perchè gli hotel, soprattutto quelli con il miglior rapporto qualità – prezzo prendono prenotazioni anche da un anno all’altro.
Il carnevale di Venezia e il Volo dell’Angelo
Il Carnevale di Venezia si apre con il Volo dell’Angelo (ti conviene andare in Piazza San Marco con largo anticipo se non vuoi rischiare di non vedere niente!), evento che ha una lunga storia. Risale infatti alla metà del ‘500, quando un acrobata turco attraversò Piazza San Marco camminando su una corda sospesa aiutandosi solo con un bilancere. All’andata , partendo da una barca ancorata al molo della Piazzetta di San Marco raggiunse la cella campanaria del Campanile di San Marco. Tornando andò fino alla balconata di Palazzo Ducale dove porse i saluti al Doge. Quest’evento venne chiamato subito lo “svolo del turco“. Dopo il successo di quest’impresa che di solito si svolgeva il Giovedì Grasso, si decise di ripetere l’iniziativa come cerimonia ufficiale anche per le successive edizioni . La tradizione cambiò diverse volte nel corso del tempo. Lo “svolo del turco” venne infatti chiamato Volo dell’Angelo perchè un uomo, vestito con delle ali e legato ad una fune con anelli metallici, veniva fatto scendere dal campanile a grande velocità fino alla loggia del Palazzo Ducale. Qui l’uomo riceveva dal Doge dei doni o delle somme di denaro. La tradizione si interruppe nel 1759 dopo che l’acrobata prescelto morì tragicamente, schiantandosi al suolo. Per circa tre secoli il volo dell’angelo perciò venne sostituito con ilVolo della Colombina, in cui una colombina di legno sostituiva il funambolo distribuendo sulla folla di Piazza San Marco coriandoli e fiori.
Con la fine della Repubblica della Serenissima, nel 1797, con l’avvento di Napoleone e la successiva occupazione austriaca, la tradizione venne sospesa per paura di disordini. Venne ripresa solo nel 1979 e il Carnevale di Venezia ritornò in auge. Fino al 2001 venne sempre eseguito il volo della Colombina. A partire da quella data si optò per la formula del Volo dell’angelo che fu affidato a personaggi famosi nel campo dello sport) o dello spettacolo. Dal 2010 invece, le acrobate del carnevale veneziano divennero le vincitrici del concorso della Festa delle Marie, la maschera più bella dell’edizione in corso del Carnevale di Venezia.
Festa delle Marie
Era una celebrazione che si svolgeva con cadenza annuale a partire molto probabilmente dal IX secolo. Soppressa nel 1379, in anni recenti la festa è tornata alla ribalta come rievocazione storica.
LA STORIA DELLA FESTA A Venezia, a partire dal IX secolod.c. era in uso benedire, nel secondo giorno di febbraio, in occasione della festa della Purificazione di Maria, tutte le coppie che si sarebbero sposate entro l’anno. Tra le donne che prendevano parte alla benedizione (che si svolgeva nella chiesa di San Pietro di Castello) venivano scelte le dodici più povere. Venivano vestite con abiti sfarzosi e ingioiellate con monili preziosissimi, tutti oggetti prestati dalle principali chiese della città.
Durante una di queste celebrazioni, nel 973 d.c., i pirati assaltarono Venezia e le spose vennero rapite con i loro gioielli. La popolazione si ribellò e riuscì a salvare le fanciulle. Per rendere grazie alla Madonna della sua intercessione, si istituì la Festa delle Marie. Oltre alla benedizione delle coppie, durante la festa era previsto anche il sorteggio delle dodici fanciulle più belle tra le famiglie povere della città. Ognuna di loro era assegnata ad una famiglia ricca, che doveva farsi carico di donarle vestiti, gioielli e una dote perché si potesse sposare. Nei giorni seguenti si svolgeva poi una serie di cerimonie civili e religiose che terminavano con una processione di barche per tutto il Canal Grande, nel corso della quale le “Marie” (così erano chiamate le ragazze sorteggiate) sfoggiavano la loro bellezza e i loro gioielli. Le cerimonie erano accompagnate da feste danzanti, banchetti e altri festeggiamenti. La festa andava avanti per molti giorni (anche due settimane) e attirava molte persone provenienti da altri paesi.
Poichè accadeva di frequente che le ragazze venissero corteggiate e in tanti casi violentate dagli uomini venute a vederle, e che il sorteggio delle Marie causasse attriti sia tra le famiglie ricche che tra quelle povere, le ragazze vennero pian piano vennero sostituite da statue di legno, vestite e ingioiellate (i gioelli venivano restituiti a fine festa). questo tipo di festa portò a malcontento e nel 1379 la festa venne abolita.
In anni recenti la festa è stata riproposta, ma solo come rievocazione storica, durante la quale dodici fanciulle veneziane sfilano in abiti medievali e rinascimentali in Piazza San Marco. L’ultimo giorno della manifestazione la più bella riceve il titolo di Maria dell’anno. Quest’anno la festa delle Marie si terrà il 21 febbraio.
LE MASCHERE DEL CARNEVALE DI VENEZIA
Durante il carnevale di Venezia l’usanza di indossare la maschera si era diffusa soprattutto tra la nobità per poi propagarsi tra il popolo. La maschera divenne quindi uno strumento per nascondere le differenze sociali. Al giorno d’oggi le maschere sono entrate a far parte del folcklore veneziano Ma quali erano le maschere tipiche del carnevale?
1. BAUTA
Era la maschera tra le più usate. Una mantellina di seta incorniciava il volto e la classica maschera bianca, chiamata Larva, nascondeva il viso. Completava il tutto il Tabarro e un cappello, il Tricorno.
2. LA MORETTA
È destinata esclusivamente alle donne. Rotonda e di velluto nero, doveva poter essere tolta e rimessa con un movimento veloce senza intoppi. Perciò era dotata di un bottone all’interno da tenere in bocca. Chiamata per questo motivo anche Muta. Veniva utilizzata soprattutto quando andavano in visita alle monache.
3. IL MEDICO DELLA PESTE
Dalle fattezze di un uccello, ha le sue origini nel 1600, periodo per l’appunto della peste. La maschera veniva indossata dal dottore che faceva visita al lazzaretto, e deve la sua forma al fatto che il “becco” conteneva delle erbe per purificare l’aria infetta che si respirava.
4. LA GNAGA
La usavano gli uomini per travestirsi da donne. Indossavano infatti panni femminili e una maschera da gatta. Andavano in giro simulando miagolii, spesso portando un cestino con all’interno un gattino. Era frequente anche che impersonificassero la balia, dacendosi quindi accompagnare da dei bambini. Spesso a vestirsi da gnaga erano coloro che volevano nascondere la loro omosessualità.
Potrai acquistare una maschera tipica del Carnevale di Venezia in uno degli innumerevoli negozi della città. Possono fungere da oggetto decorativo o da travestimento.
Se hai messo in conto di visitare Venezia in 3 giorni con bambini, un giro all’Arsenale è senz’altro un’ottima idea. Sono sicura che i tuoi pargoli rimarranno entusiasti dell’esperienza! Si trova nel sestiere di Castello e rappresenta il luogo dietro le cui mura merlate si svolse la febbrile attività del cantiere navale di Venezia. Qui maestri d’ascia abilissimi costruivano galee, mercantili e altre imbarcazioni ad un ritmo senza pari in Europa. Gli operai dell’Arsenale di Venezia si chiamavano “arsenaloti” ed erano migliaia. Ciascuno con la propria specializzazione, lavoravano in vere e proprie catene di montaggio.
LA STORIA DELL’ARSENALE
La tradizione vuole la sua nascita nel XII secolo (1104), ma per alcuni risale al secolo successivo. L’intero complesso ruota attorno all’Arsenale Vecchio, che comprende l’edificio dove era custodito il Bucintoro, ovvero l’imbarcazione di rappresentanza del Doge. Aumentando le esigenze della Serenissima, crebbe anche la richiesta di navi, perciò anche questo luogo diventò sempre più grande.
Il Bucintoro nell’Arsenale di Venezia
Per prima cosa vennero costruite le Corderie della Tana, edificate nel 1303-1304 e poi ricostruite da Antonio da Ponte nel 1579-85. Esse occupano quasi tutta la parte sud. Altri due ampliamenti vennero realizzati nel 1325 con l’Arsenale Nuovo e nel 1473 con l’Arsenale Nuovissimo. Inoltre, con l’inizio delle produzioni delle Galeazze (navi da guerra più grandi delle normali galee) fu necessaria l’apertura di officine e capannoni, oltre alla realizzazione del Canale delle Galeazze.
Poichè l’attività dei cantieri erano segretissime, l’arsenale venne circondato da mura, separate dal resto di Venezia da canali naturali e artificiali, che lo abbracciano da ogni parte del complesso. L’unico accesso da terra è costituito dal grande portale del 1460. La sua funzione di cantiere, la cui produzione non ebbe uguali fino al XVIII secolo, era affiancata anche da quella di base navale: ospitava infatti un flotta di 25 navi pronte a partire all’occorrenza.
Al culmine della sua attività l’arsenale si estendeva su una superficie di 46 ettari, impiegava 16.000 uomini e ospitava 300 società di navigazione. Fino al XVI secolo Venezia mantenne la propria potenza navale grazie ad imbarcazioni a remi, spesso munita di vele (le galee in battaglia erano le più manovrabili). A partire dal XVII secolo però le navi veneziane vennero superate dai velieri olandesi e inglesi, la cui costruzione Venezia non riuscì mai ad eguagliare.
Durante il declino della Repubblica, i suoi abitanti furono sempre più legati alla terra. Nel 1797, alla sua caduta, l’attività del cantiere era cessata del tutto. Il complesso ora è proprietà della Marina Militare e buona parte degli edifici è adibita a spazio espositivo. Alcuni spazi, a lungo in abbandono, sono stati risistemati dal Comitato della Biennale. Questi spazi sono le ex Corderie, l’ex Artiglieria e diverse banchine.
IL PORTALE D’INGRESSO
Considerato uno dei primi esempi di stile rinascimentale a Venezia, risale al 1460 ed è fiancheggiato da due torri. La terrazza, cinta da una cancellata, risale invece al 1692-94. Questa è decorata da una serie di leoni marmorei di varie forme e dimensioni: il più grande, in posizione seduta, era parte del bottino di guerra che il dogeFrancesco Morosini trasse dal porto del Pireo in Grecia.
Le torri all’ingresso. Foto di Miriam Broglia
Giardino delle Vergini
Si trova a sud di Porta Nuova e da questa separata dal Rio delle Vergini. Questa ampia area sorge dove un tempo c’erano un monastero di monache agostiniane e la chiesa Santa Maria delle vergini, entrambi demoliti a metà Ottocento. E’ stato realizzato nel 2010 dal garden designer Olandese Piet Oudolf, che ha partecipato in quell’anno alla XII Mostra Internazionale di Architettura di Venezia. Nell’occasione ha creato un giardino fiorito inaspettato, con piante che ha sovrapposto alla vegetazione precedente, e dall’aspetto un po’ “spettinato” e selvatico.
COSA SI PUO’ VISITARE
Le aree visitabili sono
L’Arsenale nord tutto l’anno (dal lunedì al venerdì, dalle 10.00 alle 17.00). Per visite o informazioni sulla porzione di Arsenale di proprietà della Marina Militare è possibile rivolgersi all’Istituto di Studi Militari Marittimi. (www.difesa.it/Protocollo/AOO_Difesa/Marina/Pagine/MSTUDI.aspx )
L’Arsenale sud durante le aperture delle Biennali d’Arte e di Architettura.
Nelle immediate vicinanze dell’Arsenale, all’interno di uno degli antichi granai di Venezia si trova il Museo Storico Navale. Custodisce collezioni di cimeli artistici e storici legati alla storia della marina italiana, ospitate in 42 sale disposte su 5 piani. Fanno parte del museo anche la vicina Chiesa di San Biagio e il Padiglione delle Navi. Il museo si estende perciò su una superficie espositiva di oltre 6.000 metri quadri.
CURIOSITÀ
Il “bacino di carenaggio” è una parte importante dell’arsenale. Si tratta di una grande area d’acqua utilizzata per la costruzione, la riparazione e la manutenzione delle navi. In pratica, è una sorta di “piscina” artificiale che permette alle navi di essere alzate fuori dall’acqua per lavori di manutenzione o riparazione dello scafo.
Questo luogo era all’avanguardia nelle tecnologie navali e nell’ingegneria.
Una delle caratteristiche più sorprendenti erano le catene difensive. Queste chiudevano l’entrata principale del porto per proteggere la città. Potevano essere alzate e abbassate per controllare l’accesso alle navi nemiche.
L’Arsenale di Venezia è considerato uno dei primi esempi di produzione in serie nella storia. Le navi venivano costruite utilizzando un sistema standardizzato che permetteva una produzione efficiente e veloce.
Il ponte dell’Arsenale. Foto: Mario Vigna
COME ARRIVARE
Da Piazzale Roma e dalla Stazione alla Biennale di Venezia: si arriva con le linee ACTV di vaporetto. La linea 6 è la più veloce ma la linea 1 permette un tragitto completo di tutte le fermate lungo il Canal Grande. Da Riva degli schiavoni invece si può andare a piedi con una passeggiata di un quarto d’ora abbondante.
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